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Come lavorare in tondo all’uncinetto: un trucco per non contare gli aumenti

tondo all'uncinetto,

Che il web sia pieno di tutorial che spiegano come lavorare in tondo all’uncinetto lo so e so anche che molte di voi sanno già come iniziare, come fare i primi giri, come fare gli aumenti.
È per questo che non mi sono mai soffermata, almeno fino ad ora, a spiegare le regole da seguire per fare un tondo a crochet.

L’altro giorno però quando stavo lavorando all’uncinetto il fondo rotondo dei miei cestini di lana, ho pensato che forse valeva la pena spiegarvi come IO lavoro in tondo e cioè senza contare quanti aumenti fare, che diciamolo…non è proprio come regola vuole.

Ma cosa vuole la regola?

Per lavorare un tondo all’uncinetto e farlo venire piatto -lo dico velocemente per quelle che ancora non lo sanno- bisogna:

  • fare  un anello magico (o le classiche catenelle da chiudere a cerchio) e lavorarci dentro tot maglie (in genere 6 o 8, ma non è tassativo),
  • fare il 1° giro aumentando 1 maglia ogni 1 maglia sottostante
  • fare il 2° giro aumentando 1 maglia ogni 2 maglie sottostanti
  • fare il 3° giro aumentando 1 maglia ogni 3 maglie sottostanti
  • e così via…

In pratica ogni giro che lavoriamo ci dice ogni quante maglie bisogna fare un aumento (1° giro ogni 1 maglia, 2° giro ogni 2 maglie…), il che vuol dire che ad ogni giro bisogna fare tot aumenti da distribuire e per fare gli aumenti da distribuire bisogna contare le maglie. Insomma una palla che IO dopo il terzo giro non reggo più.

Aumenti per lavorare in tondo all’uncinetto “alla moda mia”

Qui ritorna il mio vecchio discorso che l’uncinetto ci deve divertire e non farci venire lo stress. Per questo, quando è possibile, IO faccio come mi pare, tanto poi il risultato non cambia (le puriste qui avranno qualcosa da ridire…ma noi ce ne faremo una ragione 😀 ).

Dunque, per fare gli aumenti in un lavoro rotondo all’uncinetto IO mi regolo così:
per i primi due o tre giri cerco di seguire la regola, poi quando scatta la palla proseguo a lavorare normalmente senza aumenti fino a quando non vedo che la maglia che sto lavorando non è più perpendicolare al lavoro sottostante.

cinetto lavorazione in tondo aumenti

Capisco allora che è il momento di fare un aumento e quindi lavoro due maglie in una.
Da qui in poi riparto a lavorare una maglia in ogni maglia sottostante fino a quando non si ripresenta una maglia storta (non perpendicolare) e allora faccio un altro aumento e così via. Tutto qui.

cinetto lavorazione in tondo aumenti

Il mio sistema richiede un po’ di pratica e di occhio clinico, si applica bene soprattutto con la maglia alta e permette di lavorare più spedite e senza contare.

In caso di dubbio consiglio comunque di essere generose di aumenti piuttosto che avare. Infatti facendo meno aumenti di quelli necessari, il tondo comincerebbe ad incurvarsi a mo’ di cestino (poco male comunque perché basta disfare un piccolo tratto di lavoro e recuperare con un aumento in più).

tondo all'uncinetto, cerchio uncinetto

Tiriamo le somme

Questo sistema non me lo ha insegnato nessuno e non l’ho letto da nessuna parte, quindi non è testato come infallibile, per cui, onde non gridare al miracolo, sottolineo che un tondo “perfetto”, si crea lavorando all’uncinetto come regola comanda e cioè facendo aumenti regolarmente distribuiti, contati, numerati…chiamati all’appello.

Ci sono casi però in cui, lavorando all’uncinetto, essere così ligi al dovere non serve e anzi, sapersi destreggiare con trucchetti del genere può fare comodo più spesso di quanto si creda.
Sapevatelo 🙂

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48 risposte

  1. Sto facendo un tappeto rotondo con la fettuccia e l’uncinetto n. 9. Seguo la regola contando tutti i punti, ma a mano a mano che il tappeto cresce si formano delle one. Non è piatto. Potrei avere qualche consiglio? Grazie

    1. Ciao Mariella, evidentemente gli aumenti che fai sono troppi rispetto alla regola (che non è detto si debba rispettare sempre). La fettuccia non è un filo di cotone normale, è ingombrante e grossa e se vedi che con la regola non ti viene bene fai meno aumenti, cioè aumenta regolarmente ma meno di frequente.

        1. Ciao ho scoperto da poco e prima che lo leggessi questo metodo per gli aumenti e infallibile comunque grazie per aver confermato quello che avevo capito.

  2. Ciao è poco che ti seguo …ma trovo tutto quello scrivi molto interessante!
    A me succede, lavorando in tondo proprio come la regola , che col passare dei giri( verso i 8/10 giri )il mio lavoro invece che un “cerchio” diventa più un esagono… come posso risolvere?! O meglio cosa sbaglio?!?

    1. Ciao Eleonora, difficile dirti da che cosa dipende senza vedere. Secondo me non fai correttamente gli aumenti e tendi a ripeterli negli stessi punti cosicché invece di fare aumenti regolari ti diventano angoli. Hai provato con il mio sistema? O è con il mio sistema che ti viene l’esagono?

  3. grazie Doria, mi riconosco molto in te 🙂 anche a me piace lavorare ad uncinetto ed a maglia, però ci sono volte che le regole sono troppo pallose da seguire e non ci si diverte più tanto, quindi grazie per il suggerimento, nonostante la mia esperienza datata non ci avevo mai pensato……………………………apposta la vecchina non voleva morire ahahahahah

  4. Il mio io-maestrina ama ripetere: per non seguire le regole, bisogna conoscerle. Quindi io ti ringrazio innanzitutto per aver scritto cosa dice la regola (che almeno è facile da ricordare, infatti l’ho già imparata), e poi per aver svelato il trucchetto per correggere il tiro quando non si è seguita la regola: cosa che faccio anche io e anche prima di averla imparata 😀
    Quasi quasi ci provo subito…

    1. per non seguire le regole, bisogna conoscerle sembra…ma non sempre è così. Ti giuro che facevo bei tondi all’uncinetto ad occhio ancora prima di conoscere la regola che ho scritto. Sapevo che c’era ma non mi interessava impararla, ci credi?
      Comunque mi pare di capire che con l’uncinetto stai facendo grandi progressi 😉

      1. Faccio progressi, sì. E ho fatto pure dei tondi prima di conoscere questa regola: prima mi sono venuti a cestino, poi ho cercato di capire cosa avrei potuto fare per raddrizzarli, e dopo un po’ ci sono arrivata. Li ho disfatti e rifatti un po’ di volte, ma li ho fatti. L’io-creativo combina queste cose, mentre l’io-maestrina borbotta “perché non rinunci e vai a cercarti le regole, anziché perdere tempo in tentativi?”
        I progressi li posterò a breve, o a fine febbraio, chissà. Sai, sto uncinettando tre regali che mi servono proprio per febbraio, ed è già troppo se mi ricordo di fotografare qualche passaggio, non ho tempo di scrivere anche il post 😉 Sappi però che fra i miei progetti di regali all’uncinetto sono già in lista un sottopentola tondo e un set di cestini 😀
        Grazie!

        1. Tra un po’ vedrai che riuscirai a dare alle cose le forme che vuoi. Basta capire quando aumentare e quando diminuire ma vedo che sei sulla buona strada per fare dell’uncinetto la tua bacchetta magica.

  5. sei troppo forte!! Io inizio sempre con buone intenzioni, mi preparo un foglietto e lo seguo fino a che…mi sono stufata e cerco di proseguire “ad occhio”. Però il tuo metodo del punto perpendicolare mi piace un sacco, sicuramente mi permetterà di avere più scioltezza nel lavoro e meno ansia di sbagliare!
    Grazie mille.
    baci e fusa
    Paty

  6. Dipende da cosa si deve fare… se si vuole ottenere una lavorazione a spicchi per un cappello o una presina o qualsiasi altra cosa che lo richieda, allora le regole vanno seguite, altrimenti non è affatto necessario, anzi… per un semplice tondo dove NON si vedano gli aumenti, allora diventa addirittura necessario spargerli a caso!

    1. Si certo Claudia per gli spicchi l’aumento deve essere fatto in punti precisi e si deve vedere sennò che spicchi sono? Però una volta trovati i punti poi i seguenti vengono da se senza contare. Giusto?

  7. Ciao Doria, si gli aumenti in tondo sono un vero stress ( x i primi giri è facile ) però non avevo mai fatto caso alla maglia storta..la prossima volta ci provo, bisognerà farci l’occhio credo!! ma tu quando lavori in tondo , ad ogni nuovo giro ti alzi con una catenella ( o 2 ) o vai proprio in tondo? grazie!! 😀

    1. Ciao NAdia, dipende da cosa voglio fare. Se voglio lavorare cerchi concentrici e quindi chiudere ogni giro ogni volta, sì mi alzo con 1 catenella se lavoro a maglie basse, con 2 o 3 catenelle (dipende dai casi) se lavoro a maglia alta e considero quelle catenelle come se fossero una maglia. Se invece voglio lavorare a spirale e quindi senza mai chiudere i giri allora non faccio nessuna catenella. Tu invece come fai?

    1. Non ho trucchi specifici che mi vangano in mente, ma anche gli amigurumi li faccio senza schemi. Varrebbe la pena scrivere un post per spiegare come li faccio e a cosa fare attenzione per dare le varie forme, ma è una cosa molto impegnativa che richiede tempo. Vedremo dai…

  8. Anch’io faccio così…. un po’ naif!! Il bello è vedere la faccia di certe amiche “puriste” che alla domanda : ma quanti punti hai fatto? quanto hai aumentato? ….Mah! non li ho contati….quelli che servivano…………………………… Orrore!! Puro divertimento da parte mia!! Grazie Dora! 🙂 🙂 🙂

    1. Anche io un po’ su questa cosa ci scherzo, anzi spesso ci provo a dire che seguire gli schemi molte volte non serve e che ci sono strade più divertenti. Però non voglio dire con questo che sono nel giusto, anzi…sono proprio una peccatrice 😀

  9. Io pure non seguo le regole! Lo faccio perché come per te dopo un po’ mi annoia, però anche perché a volte seguirle non è garanzia di fare bene, dipende da tante cose, dal filato, dalla mano, dall’uncinetto usato, quindi ben venga la tua “regola”!

    1. Anche questo è vero, hai ragione Alessandra. In molti casi mi è capitato che il tondo non fosse perfetto nonostante avessi fatto aumenti come da regola. Filato, mano e uncinetto usato hanno il loro peso e bisogna sempre tenerne conto. Ecco perché spesso l’occhio aiuta.

  10. Personalmente seguo la regola, però capita che mi distraggo e mi perdo a quel punto anche io uso il trucchetto della maglia storta… però nel mio caso la differenza si vede, diciamo che diventa un cerchio un po’ naif… tipo gli orologi dipinti da Dalì. Come sempre se è una cosa fatta per me può anche andare bene, se lo devo regalare meglio se seguo la regola.

    1. Ti capisco Valentina, il tuo discorso vale anche se le cose si devono vendere…ecco sì, è meglio che seguire le regole.
      (Il fatto è che alla fine la differenza spesso non si vede -ma non diciamolo in giro 😉 )

  11. Ciao Doria,
    è sempre un piacere leggerti, soprattutto quando scrivi che non sempre bisogna seguire le regole.
    Ecco, io sono un disastro a seguire le regole, specialmente quelle noiose 😉
    Non mi capita spesso di lavorare in tondo ma, quando lo faccio, uso la tua stessa regola, uguale uguale!!!
    Anche quando mi riprometto di contare i giri per sapere quanti aumenti devo fare alla fine non ce la faccio e torno a fare a modo mio, sono inguaribile…
    All’uncinetto, come in tutte le pratiche manuali, io credo, con l’esperienza si acquisiscono metodiche personali “trucchetti” che facilitano e velocizzano il lavoro, senza pregiudicare il risultato finale.
    Buona settimana, un abbraccio!!!! 😀

    1. Fai così anche tu nel senso che non segui le regole? Beh io l’ho sempre detto che seguire regole e schemi mi annoia. Rispetto comunque anche chi la pensa al contrario, l’importante è divertirsi 🙂

      1. Ad esempio io invece adoro contare, anche perchè ho imparato a lavorare all’uncinetto per uscire da una brutta depressione e contare i punti era una specie di mantra che mi aiutava a liberare il cervello…. però ora lo so anche io… in caso dovessi stufarmi 😀

      2. ciao Doria e ciao tutte! dovessi attenermi a schemi e regole ferree, per ogni lavoro starei lì ad impazzire. in genere adoro cosette fatte con pignoleria e sono molto schematica, ma l’uncinetto insegna che la vita va presa un po’ così, a braccio 🙂 scusate la poesia ma ciò che hai scritto, come lo hai scritto, mi è piaciuto molto. davvero complimenti per tutto!

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