Come liberarsi dei vecchi vestiti: 9 soluzioni per farlo bene

Parliamo del riciclo degli abiti usati? La settimana scorsa finalmente ho trovato il tempo di cambiare aspetto alla camera di mia figlia (erano anni che me lo chiedeva). Non solo è cambiata la disposizione dei mobili, ma abbiamo fatto anche uno scambio di armadi tra una stanza e un’altra.
Per il “trasloco” è stato inevitabile smontare e svuotare completamente i due armadi.
È stato un lavorone, anche perché una volta rimontati gli armadi non me la sono sentita di riempirli di nuovo con abiti ed accessori che in casa ormai non metteva più nessuno e quindi si è aperto il dilemma di come liberarsi dei vecchi vestiti. Già, il famoso decluttering.
Riciclo abiti: come liberarsi dei vecchi vestiti
Trovare un modo intelligente e indolore per riciclare vestiti e abiti usati è stato sempre il mio chiodo. Escludendo la soluzione più facile – e cioè quella di passarli direttamente dall’armadio al secchio (che NON si fa) – io le ho provate un po’ tutte, dalla soluzione green a quella umanitaria o pseudo tale. Per esempio si possono:
1- Recuperare le parti preziose dei vestiti
Quando i vestiti sono rovinati o molto vecchi e non sono buoni per essere donati, io in genere ne recupero le parti preziose. Scucio cerniere, stacco bottoni e fibbie, ritaglio pizzi, elastici, fodere e la stessa stoffa opportunamente ritagliata. Invece se si tratta di maglioni recupero la lana ove è possibile. Tutto questo materiale in genere lo sfrutto per fare altri lavori di cucito o a maglia. Non lo nego: è un lavoraccio che richiede tempo e pazienza, ma l’idea di tenere ancora con me qualcosa di quel vestito ed avere materiale da merceria gratis nei miei cassetti, mi consola della fatica impiegata.
Per approfondire: 50 cose da fare con i vecchi maglioni
2- Donare gli abiti usati ad amici e parenti
Donare vestiti buoni a persone che si conoscono è senz’altro una buona idea di riciclo degli abiti. Io per esempio ad ogni cambio di stagione ho sempre regalato i vestiti sfuggiti di mia figlia ad amici e parenti con bambini. Certo bisogna scegliere bene a chi darli perché ci sono persone che non li gradiscono, ma io di solito ho sempre chiesto prima. Questa soluzione mi è sempre piaciuta molto perché almeno so che i miei vestiti saranno sfruttati ancora un po’ da persone a me care.
3- Riciclare vestiti facendo scambi e baratti
L’idea è tanto vecchia quanto moderna: una volta si chiamava baratto, oggi si chiama swap party. In pratica ci si ritrova tra amiche, si organizza una merenda e ci si scambia i vestiti, così quello che per me è un abito o un accessorio vecchio, per la persona con cui faccio lo scambio sarà un abito nuovo e viceversa. La pratica ha preso talmente piede che ci sono luoghi o anche siti on line dove poterlo fare anche con le persone che non si conoscono. Soluzione da provare!
4- Donare gli abiti alle parrocchie
Chi frequenta la parrocchia sa che spesso vengono organizzate raccolte di abiti per i bisognosi. In genere, come nel mio paese, il parroco li mette a disposizione ogni volta che qualcuno in stato di bisogno ne fa richiesta. Soluzione semplice e pratica.
5- Dare ad associazioni o depositare nei cassonetti di raccolta
Infilare gli abiti vecchi dentro all’apposito cassonetto è una cosa che ho fatto solo una volta. L’idea che i tuoi vestiti possano essere dati a chi ne ha bisogno (magari anche dall’altra parte del mondo) è quanto di più bello si possa pensare quando vuoi fare qualcosa di utile. Spesso però le cose non stanno così. In genere i vestiti che vengono raccolti nei cassonetti vengono visti, selezionati e smistati per essere venduti e solo parte del ricavato serve per sostenere progetti di solidarietà. Per carità, se se ne ricavano soldi e i soldi vengono utilizzati per opere di bene, va bene anche così, ma mi piacerebbe che le cose fossero un po’ più chiare e trasparenti, soprattutto alla luce di svariate inchieste (io ho letto qui, qui e qui) che si sono occupate di fare luce sulla raccolta degli abiti usati. La miglior cosa credo sia informarsi sulla serietà dell’associazione a cui si vogliono donare i propri indumenti usati.
6- Donare a canili e gattili
Ci sono associazioni che si occupano di animali che hanno bisogno di materiale per allestire cucce e ricoveri per cani e gatti. I maglioni di lana, abiti in pile o velluto possono essere utilissimi. Basta informarsi da un amico o dal veterinario per scoprire il canile o gattile più vicino.
7- Vendere gli abiti vecchi a negozi di usato e abbigliamento vintage
Personalmente non ho mai adottato questa soluzione, ma per chi vuole disfarsi dei propri abiti guadagnandoci qualcosa trovo che portarli nei negozi specializzati nella vendita di abbigliamento usato e vintage sia una buona idea. Per realizzare il più possibile, una buona cosa da fare è presentare gli abiti in buono stato, lavati e stirati e aspettare che qualcuno interessato faccia l’acquisto. In genere non se ne ricavano grandi cifre ma in tempi di vacche magre è sempre meglio di niente.
8- Vendere i vestiti usati on line
Infine, la soluzione per un riciclo abiti veloce è quella di scattare una foto agli abiti usati e metterli in vendita on line. Ci sono siti di vendita generici o anche siti specifici per la vendita dell’abbigliamento usato, basta cercarli (magari se trovo il tempo li cerco io e poi li scrivo in un post).
Ovviamente per avere buone possibilità di vendita sarebbe bene
- mostrare gli abiti meglio che si può e cioè fotografare gli abiti in buono stato, possibilmente lavati e stirati, scegliere
- scegliere i siti giusti
- incrociare le dita e avere fortuna.
9- Buttare i vestiti…ma dove?
Se nessuna delle soluzioni riciclose sopra elencate è praticabile, purtroppo rimane una sola via: buttare i vestiti. Ma dove? La soluzione più rapida ma anche la meno ecologica, sarebbe quella di buttare gli abiti rotti e vecchi nel sacco dell’indifferenziato. Molto più civilmente però si può scegliere di fare la raccolta differenziata e buttare vestiti, scarpe, borse, biancheria, coperte, tende in uno degli appositi contenitori per la raccolta degli indumenti usati. In genere sono gialli o bianchi, hanno un grosso sportello a ribalta e sono distribuiti in tutte le città e paesi (basta cercarli). La gestione di questi rifiuti tessili di solito è affidata a cooperative che poi pensano al loro riutilizzo.
Detto questo, vuoi sapere che cosa ne ho fatto dei vestiti che non ho rimesso dentro all’armadio? Alcuni li ho piegati, sistemati dentro a degli scatoloni per darli in parrocchia, altri li ho passati in rassegna e ne ho salvato bottoni e cerniere, alcuni li ho dati a mia sorella.