Dopo che qualche settimana fa ho pubblicato il post con la maglia lavorata con un filato sottile sottile usando ferri grossi grossi, mi sono state chieste spiegazioni che riassumo in una frase del tipo
ma io pensavo che ogni filato volesse il suo numero di ferro…
No. Cioè sì…ma anche no 🙂
Come scegliere il numero di uncinetto e di ferri in base al filato
Se è vero che ogni filato riporta nella fascetta il numero di uncinetto o di ferri con cui lavorarlo, è anche vero che questo va preso come numero indicativo e non tassativo.
Diciamo che il numero di ferri o di uncinetto consigliato nella fascetta serve per avere un punto di riferimento. In pratica è come se ti dicesse “se lavori questo filato con questo numero di ferri o con questo numero di uncinetto, il risultato sarà mediamente ottimale”.
Però non è detto che non si possa fare scelte diverse. Spesso infatti la scelta del numero di ferri e uncinetto dipendono:
- dal tipo di lavoro che si intende fare: una presina per esempio, è bene che sia bella piena e compatta, mentre una copertina è meglio che sia morbida e avvolgente;
- dalla tensione della mano, che è diversa in ognuno di noi e che porta a risultati differenti;
- dal gusto personale: c’è a chi piace la maglia più morbida e a chi più sostenuta.
PER APPROFONDIRE : Tipi di uncinetto e quali usare.
Cosa succede se lavoro con un numero diverso da quello consigliato
Per esempio lavorando con un numero di ferri o di uncinetto più piccolo di quello consigliato dalla fascetta, si ottiene un lavoro più compatto e sostenuto. Questo può essere utile a chi lavora con una debole tensione della mano e per evitare lavori a maglia e all’uncinetto troppo cadenti e flosci. Lavorare con ferri più piccoli può servire anche in tutti quei casi in cui si ha bisogno di dare sostegno ad un lavoro a maglia. A parità di filato, più si scende di numero di ferri più il lavoro risulterà rigido. È ovvio che al di sotto di un certo numero non sarà più possibile lavorare.
Lavorando con un numero di ferri o di uncinetto più grande di quello normalmente consigliato invece, si ottiene un lavoro morbido e cadente. In questo modo chi normalmente lavora con una tensione della mano troppo rigida può correggere il “difetto” e ottenere un lavoro migliore. È possibile anche lavorare con uncinetto e ferri più grandi nel caso in cui si voglia ottenere maglie particolarmente traforate o lavori morbidissimi e leggeri. Se poi qualcuno è come me e ama sperimentare può lavorare filati sottilissimi con ferri grossissimi, anche se non consiglio a nessuno di fare il contrario 😛
E se invece ho avanzi di filo e non ho più la fascetta, come mi regolo?
Ecco questa è una cosa che capita spesso anche a me. In questo caso l’esperienza conta molto e a me viene automatico prendere un determinato numero di ferri o di uncinetto piuttosto che un altro appena vedo il filo che devo lavorare. Ma non è detto che comunque sia la scelta giusta per quello che devo fare. Molto importante infatti è avere ben chiaro quello che si vuole ottenere e già dai primi giri si può vedere se il numero del ferro/uncinetto è quello giusto o se è bene sostituirlo con uno più grande o uno più piccolo.
Si ok, ma io non ho né occhio né esperienza. Che faccio, ti chiamo al telefono?
No niente telefono, ma ti suggerisco un trucchetto:
appaia due fili del filato che devi lavorare e misurane la larghezza con un righello. Se per esempio misurano 5mm, 5 sarà il numero (indicativo) di ferri o di uncinetto con cui puoi lavorare. Questo ti servirà solo come numero di riferimento (ripeto: serve solo per avere un’idea). Potrai verificare se quel numero va bene per il tuo filato e per quello che devi fare solo dopo aver fatto qualche giro di prova.
Se ti sembra che le maglie scorrano male sul ferro o sull’uncinetto e che la maglia venga troppo rigida, allora cambia con un numero (o mezzo numero) maggiore; se invece le maglie sono larghe e il lavoro ti viene troppo floscio, diminuisci il numero.
Ora niente più scuse. Altre domande o suggerimenti da dare?
38 risposte
Però che soddisfazioneper la tua colpa!
Ciao Doria…
Che bel blog, complimenti! 🙂
Ho una domanda per te e chi vorrà rispondermi: vorrei fare uno scaldacollo per una mia amica a cui piace molto il rosa antico; siccome non riesco a trovare un filato grande di quel colore ho pensato di raddoppiare il filo.
Nella fascetta è consigliato il ferro 8, se lo raddoppio potrebbe andare bene il ferro 10?
Grazie mille 🙂
Ciao Lisa, dipende da che tipo di filato è, da quanto vuoi morbido lo scaldacollo, dal tipo di maglia che stai lavorando, dal tipo di tensione che ha la tua mano. Secondo me un 10 potrebbe essere poco, ma appunto questo lo puoi dire solo tu facendo un piccolo campione. Comunque prova a leggere questo post che ho scritto, può esserti di aiuto:
come-scegliere-il-numero-di-uncinetto-e-di-ferri-in-base-al-filato
Ciao! Grazie x tutte le spiegazioni… io avrei una domanda… ho acquistato un filato di lana 100% per una sciarpa maschile, che vorrei lavorare a costa inglese e con vivagno a catenella. Ora… sono suggeriti ferri 6-6.5, ma mi dicevano che sarebbe meglio usare un 4.5 per dare più consistenza alla sciarpa… che ne dici? pensi che l’avvio normale può andar bene per questo tipo di lavoro? e il vivagno?
grazie mille e buonissima giornata
Ciao Amalia, purtroppo non ho visto la lana, ma se chi te l’ha venduta ti ha consigliato di usare numeri di ferri più bassi credo possa andare bene. In genere si seguono le indicazioni della fascetta ma si può anche non farlo se si vogliono ottenere risultati diversi o correggere difetti nella tensione del lavoro. Io per esempio lo faccio spesso.
Se lavorerai con i ferri più piccoli otterrai una sciarpa più piena, corposa e un po’più “rigida” (che per un uomo va anche bene). Il vivagno a catenella per la sciarpa va benone.
Grazie!!! Ho solo paura che con la costa inglese si irrigidisca troppo… xò sri un tesoro! Buona giornata
Potrebbe essere, ma lo vedi anche dopo pochi giri. Nel caso disfi, cambi i ferri e cominci da capo. 😀
Ho fatto la prova e con u ferri 4.5 viene troppo stretta, con i 5 meglio… ma non sono del tutto convinta… da un gomitolo di 50 g ho ricavato 20 cm scarsi di sciarpa… mi sembra troppo poco, che dici? O forse è troppo larga? Normalmente quanto misura di larghezza una sciarpa? Buonanotte
Grazie per la risposta, il cardigan e’ un top down con scollo a v che dal centro del torace inizia ad aprirsi verso il basso, praticamente due V che si incontrano ai vertici, maniche tre quarti, tutto lavorato a tripla maglia alta. Purtroppo la lana l’ho presa in stock e non ci sono altri gomitoli uguali. Adesso sto provando a fare un giro pieno e uno a maglie alternate a catenelle, quindi un giro pieno e uno a “rete”. Ho lavorato un gomitolo a maglia alta e adesso sto facendone uno a maglia alta tripla che mi pare consumare piu’ filato ma crescere anche di piu’. Spero così di riuscire altrimenti non avro’ altro da fare che seguire il tuo consiglio anche se un doppio colore su questo modello non e’ proprio il massimo. Come dicevo sono neofita e dunque sbaglio tantissimo: sto sempre a fare e disfare: c’ho la sindrome di Penelope!
Comunque grazie ancora per la tua risposta e complimenti per il blog, non fosse per persone come te non saprei neppure tenerlo in mano un uncinetto ; )
Ciao Francesca, non ho capito benissimo come è fatto il maglioncino, ma i tuoi ragionamenti non sono sbagliati. Non so però quanto filato potrai risparmiare, spero che te ne manchi poco.
Grazie per i complimenti e felice di averti fatto piacere l’uncinetto. Il resto lo hai imparato tutto da sola 😉
Ciao sono una neofita dell’uncinetto e avrei bisogno di un tuo consiglio: sto realizzando un cardigan seguendo un video tutorial. Tutto procede bene ma mi sto accorgendo che il filato non basterà a terminare il lavoro. Mi domandavo se c’è qualche trucchetto per risparmiare un po’ di filo tipo cambiare maglia (sto usando una tripla maglia alta) o numero di uncinetto o cose così . Chiaramente poi dovrei ricalcolate le misure. Spero tu possa aiutarmi, ciao. Francesca
Ciao Francesca, non so che tipo di cardigan sia quindi ti consiglio male e non conosco trucchetti tali da farti risparmiare tanto filo. Fossi in te penserei ad una aggiunta di filo nuovo con un cambio di colore ma non vedendo il cardigan è un consiglio alla cieca.
ciao a tutte,più che un commento ho una richiesta di aiuto, mi sapete dire che ferri si usano per il cotone n 5 piuttosto che 8 o 12,purtroppo non c’è la preziosa etichetta che ti dice con che ferri lavorare il filato e non vorrei comprare un filato diverso dalla mia necessità, grazie,saluti valeria
Ciao Valeria, dici che hai il filato senza fascetta ma poi scrivi che devi comprare il filato. Non ho capito, scusami.
capisco di stare con un anno di ritardo rispetto a quando è iniziata la discussione spero comunque in una risposta illuminante, sono una neofita dell’uncinetto mi piace ma sono alle basi basi. grazie per la delucidazione sulla scelta del ferro in base al filato, il trucchetto del centimetro è fantastico. io ho dei filati che non corrispondono al filato richiesto dallo schema come faccio ad adeguare il numero di maglie. es filo 8 ferro 10, 15 maglie per iniziare; se io ho un filo 5 ferro 6 o 7 come mi devo comportare con il numero delle maglie grazie
Ciao Sara, non so di che schema si tratti (per fare un maglione? una borsa? un centrino?…insomma ci sono schemi e schemi) comunque la buona riuscita di un lavoro seguendo il relativo schema dipende proprio dall’utilizzo dello stesso filato e spesso non basta perché la tensione della mano di chi lavora gioca un ruolo fondamentale.
Per seguire proprio quello schema ti consiglio di trovare un filato almeno simile che si lavori con lo stesso numero di ferro. Altrimenti dovresti riadattare tutto lo schema da sola aiutandoti con un campione (qui puoi leggere qualcosa su come fare un campione -> https://unideanellemani.it/maglia-uncinetto-come-calcolare-il-numero-di-maglie-da-avviare) ma sarebbe veramente impegnativo e il risultato non uguale a quello che hai visto.
Mia nonna l’ho vista usare 2 ferri assieme (totale 4 ferri) quando non aveva la misura che voleva….
Cioè li metteva doppi?? Sul serio? wow!
si doppi, legava in fondo con un po’ scotch.
Ingegnosa!
ma grazieeeeee!!! Infatti ho tanti avanzi di gomitoli che non hanno più la fascetta e non so mai come regolarmi per la scelta dei ferri o dell’uncinetto. Ora lo so e grazie a te!!!
Anni fa ho realizzato una sciarpa con lana sottile e ferri grandi (chissà dove è finita) e…non lo ricordavo più, ora ci riproverò e sempre grazie a te!
baci e fusa prenatalizie
Paty
Ciao Doria….
ogni tanto riappaio… ti leggo sempre volentieri ( io per dire quel che hai spiegato tu qui, ci avrei messo minimo sette pagine scritte con uncinetto n. 0,75 e avrei dovuto fare un post multiplo …a puntate ;-))))) Complimenti!!!
direi che sei stata chiarissima e di più non potevi dire….
un saluto e un abbraccio….
Grazie Magalì troppo buona, ma anche io non è che abbia il dono della sintesi 😀
Lo confesso, le prime volte che leggevo i tuoi post in cui usavi uncinetti molto più grandi del filato mi veniva l’orticaria.
Non si fa, se c’è scritto di usare un numero di uncinetto si deve usare quello. E che è tutta questa anarchia!! Ma dove siamo!!! 😀 😀
Comunque carino il trucchetto del righello, non lo conoscevo, io con l’uncinetto provo ad agganciare il filo, se lo prende bene ovvero se non straborda e non ci sciacqua allora è quello giusto. Per i ferri invece leggo cosa c’è scritto sulla fascetta 😀
Cioè, ti facevo venire l’orticaria e non mi hai detto niente? Ahi ahi ahi, ti avrei detto subito che faccio parte del MULEB “movimento uncinetto libero e bello” così ti sarebbe passato ogni disturbo 😛
Ciao Doria, inserisco nei suggerimenti uno di quelli che a me da principiante ha cambiato la vita: se lavorando a maglia rasata ci si accorge di lavorare con tensioni diverse le righe diritte da quelle rovesce (tipicamente si stringe di più la riga a rovescio e rimane più morbida quella a diritto, ma può valere anche il viceversa), si può provare a lavorare le righe a rovescio con un ferro di mezza misura più grande.
Ciao! Francesca
Ciao Francesca suggerimento utilissimo!!
Io cambio spesso numero di ferri o di uncinetto durante un lavoro, ma in genere lo faccio per fare esperimenti.
Non avevo pensato invece al fatto che la tensione tra dritto e rovescio potesse essere diversa tanto da cambiare l’aspetto delle maglie. Quindi grazie!
Io non conoscevo trucchetti, ma sono molto esperta di “andare a occhio”.
Per colpa TUA ho comprato una confezione da dieci uncinetti di varie misure, pure le mezze (in un negozietto Tutto a 1 euro, in fondo sono alle prime armi), e in questo fine settimana lungo con ponte li ho provati tutti… con quei tre filati che ho e con una specie di cordoncino per niente morbido. Mi sono innamorata dell’uncinetto, avevi ragione 🙂
Le tue istruzioni le segno per quando farò cose serie, tipo cose che dovrò indossare, ma con gli addobbi continuo a sperimentare e improvvisare, si impara qualcosa anche così.
Per colpa MIA hai comprato una confezione da dieci uncinetti ?? E ti sei innamorata dell’uncinetto??
Wow! Ho tutto questo potere? 😀
mi infilo nel dialogo
certo
il “potere” viene trasmesso dalle persone capaci,simpatiche (hai un bellissimo modo di scrivere le spiegazioni), ed
esaustive, … e tu lo sei. COMPLIMENTI
io di uncinetti ne ho “nu burdello” , ma ora provo i tuoi consigli …parola d’ordine : sperimentare
Ciao Lorenza, per me è molto importante sapere che ho la vostra attenzione anche su quello che scrivo (in un blog che parla di craft e fai da te di solito sono le foto a fare la parte del leone), quindi grazie mille!
” nu burdello” di uncinetti però mi mancava…me la segno! 😀 😀
grazie mille per le utili informazioni!!
De nada 🙂
Ciao Doria,
eccomi!!!!!!!!!
Anche a me piace tantissimo lavorare i filati sottili con i ferri grossi, l’effetto finale è troppo bello!!!
Comunque è proprio vero che nella vita non si smette mai di imparare… lavoro a maglia da tantissimi anni e non conoscevo il trucchetto del righello e dei fili appaiati, grazie può sempre ritornar utile, anche se io come te vado un po’ a occhio 😉
un abbraccio
Gio
Ciao Giovanna, sì il metodo del righello può servire soprattutto se si è alle prime armi. Ma tu non ne avrai bisogno 😉
Quando non ci sono indicazioni ‘ vado un tot al kilo ‘ circa …più o meno…e se sbaglio ,pazienza. Disfo e ricomincio.
Mi ricordo mia madre che usava il trucchetto della grossezza del filo con il ferro vicino per trovare il numero adatto.
Si diciamo che quando poi c’hai preso la mano vai quasi a colpo sicuro e comunque appena fatta una prova si vede subito se c’è da correggere “il tiro” 🙂