Corso di Cucito: imparare a cucire con la Sartoria Creativa ed Emotiva

Scritto da Doria
Pubblicato in Cucito Quattro Chiacchiere con  20 commenti
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Nel ricco panorama italiano dei corsi di cucito, ce n’è uno alquanto alternativo che fin dallo scorso anno mi ha incuriosito non poco e del quale avrei voluto parlare prima.

Immaginati di essere in un grande stanzone pieno di stoffe, di carta, di plastica, di vecchi indumenti e di materiali da riusare. In questa stanza ci sono fili, forbici, colle e macchine da cucire dappertutto. Manca però il metro. Che strano corso di cucito, eh?

Ora, tu sei lì insieme ad un bel gruppo di compagne di avventura e ti aspetti che arrivi una sarta bacchettona pronta a farti inginocchiare sui ceci se non metti i punti molli o se non fai le cuciture dritte. E invece no.

Arriva una teacher con gli occhiali, un po’ strampalata che si fa chiamare Peste e che si presenta dicendoti:

la macchina da cucire è come la tavolozza del pittore, uno strumento a nostro favore e non un nemico da sconfiggere. Più entriamo in empatia con lei più ci darà soddisfazioni!

Wow, l’inizio non è male!

Stefania, questo il suo vero nome, è una sarta autodidatta che, da educatrice e animatrice qual’ è, ha fatto nascere la Sartoria Creativa ed Emotiva.

Cos’è la Sartoria Creativa Emotiva?

E’ un corso di cucito creativo (mooolto creativo) in cui si lavora con stoffe di recupero, si fanno esperimenti con i materiali più disparati, si cuce in compagnia divertendosi anche parecchio (…ché se l’hanno chiamata Creativa e anche Emotiva non sarà mica un caso no?).

I laboratori sono uno spasso: al primo incontro le corsiste si siedono in cerchio e raccontano le loro aspettative e le loro titubanze rispetto alla macchina da cucire. C’è la studentessa di 16 anni decisa ad imparare a cucire per forza e la signora di 60 restia a seguire gli input del corso; quella che si è iscritta perché costretta dall’amica e quella che si è voluta iscrivere perché desiderosa di trasformare il suo modo di cucire, da rigido e inquadrato a libero e disinvolto.

Cosa si impara

In questo corso così particolare ed insolito, non si impara a diventare sarte, ma ad osare di più e ad andare controcorrente.

Si impara ad avere un rapporto friendly con la macchina da cucire e a vedere gli errori come “ostacoli di bellezza” cioè come spunti preziosi da cui ripartire per creare altro; stimolando la fantasia si impara il riuso di materiali di scarto (come vecchi vestiti per esempio) che vengono recuperati e valorizzati dando vita a nuove creazioni.

Gioco e condivisione fanno sì che si creino forti legami e amicizie tra le partecipanti. E non è poco.

Dove si trova

Fino allo scorso anno si svolgeva solo in Romagna. Da quest’anno e proprio in questi giorni, la Sartoria Creativa e Emotiva  è on the road, cioè sarà in ogni città che voglia ospitare il corso per un week-end. Anche a casa tua se vuoi.

Basta chiamare Stefania.

Ecco, io non ho partecipato al corso e non posso sapere esattamente quello che si prova vivendolo in prima persona. Ma so che anno scorso, dopo aver visto i loro video, ho provato un po’ di invidia.  

Pur avendo partecipato ad un corso di cucito anche io (uno di quelli con la sarta bacchettona), sento che mi è mancato respirare un po’ dell’aria frizzante che si respirava qui.

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