Giochi da fare con la sabbia: quando si giocava a…

Sei al mare, chiudi gli occhi e torna bambina: quali giochi facevi in spiaggia con la sabbia che non vedi fare più? Prova a pensarci.
Sempre dal mio “osservatorio” sotto l’ombrellone è qualche giorno che guardo i bambini giocare: pochi giocano con le mani, molti giocano con i piedi.
Voglio dire, pare che con la sabbia non sappia giocare più nessuno: sono davvero pochi i novelli “scultori” che si cimentano a plasmare figure con la sabbia e pochi i piccoli “architetti” che costruiscono, piste, ponti e castelli.
Ho visto però tanti futuri calciatori e qualche probabile velina…
Parlando di questo con altri genitori e dopo il passaggio di un ambulante che vendeva le biglie da spiaggia (le biglie da spiaggia??!!) inevitabilmente sono saltate fuori le frasi:
_Ma vi ricordate quando eravamo bambini noi… Ma vi ricordate quando si giocava a fare…
I castelli di sabbia con le guglie
…pieni di torri, di ponti e di fossati che si riempivano di acqua ad ogni onda che arrivava sul bagnasciuga. I più belli erano quelli decorati con sassi e conchiglie.
Il piacere di pasticciare con le mani era unico.
La pista per giocare con le biglie
…e si litigava per aggiudicarsi quella con la figurina di Gimondi o di Mercks
La pista si faceva con l’aiuto del babbo, che ci prendeva per le gambe e ci trascinava seduti sulla sabbia facendoci disegnare col fondoschiena un percorso ad 8.
La costruzione della pista richiedeva un po’ di tempo: ci dovevano essere curve a gomito, dossi e cunette, salite e sottopassaggi. Anche quello era un bel gioco impegnativo!
Solo quando la pista era perfetta, bandierina dell’arrivo compresa, la gara poteva cominciare.
Non ho ancora capito però se era meglio tirare con il dito indice o con quello medio.
I disegni sulla sabbia
Bastavano due bastoncini del gelato o anche solo le dita per giocare a disegnare sulla sabbia: e si passavano ore a giocare a tris, o al gioco dell’impiccato o anche solo a scriverci messaggi in codice.
Il vulcano
Ma la sorpresa è stata scoprire che tutti, e dico tutti, ci siamo ricordati del mitico vulcano: una costruzione a forma di piccola montagna, dentro alla quale si scavavano due gallerie, una verticale e una orizzontale. Nel punto di incontro di queste si mettevano pezzetti di carta e si accendevano con l’aiuto di un adulto.
L’effetto scenografico era garantito.
Ieri, noi “bambini cresciuti” dopo anni, lo abbiamo rifatto: giuro che in tre nanosecondi dal primo sbuffo di fumo, si sono radunati intorno al vulcano un sacco di bambini incuriositi.
Mi chiedo: la nostra è solo nostalgia…o effettivamente i giochi di una volta, che richiedevano un po’ di manualità, si sono persi strada facendo?