Come creare una fonte di calore per casi d’emergenza

Massì dai, chissenefrega della crisi. Chissenefrega se arriveremo a mangiare pane e cipolle e a chiudere i termosifoni per risparmiare qualcosa: ho trovato una soluzione alternativa!
Una chicca pescata sfogliando la mia collezione de La Domenica del Corriere degli anni 60. Quando l’ho vista non sapevo se ridere o piangere, ma drammaticamente mi ha fatto pensare.
Se un giorno rimarremo al freddo perché ci hanno tagliato il metano (ma non ci dava una mano?), niente paura: accendiamo una fiammellina e procuriamoci un vaso di coccio per riscaldarci!
Mah…io intanto vado a cercarmi il vecchio prete per scaldare il letto*, non si sa mai. Magari ci staccano anche l’energia elettrica…
*Dicasi prete, o monaco, o frate, o mònega, un attrezzo di legno, usato nel ‘900 fino agli anni ’70, che hanno usato tutti i nostri nonni (io ci ho dormito e me lo ricordo), formato da due coppie di aste di legno curve dove si inseriva uno scaldino e serviva per scaldare il letto.