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Il Club Dei Ricordi Perduti: il Lavoro a Maglia Come Terapia

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Quello che ti serve è imparare a lavorare a maglia perché quando si lavora a maglia le mani continuano a muoversi, ma i pensieri si calmano”.

Anche sostituendo la parola maglia con la parola uncinetto o cucito o  decoupage o scrapbooking o altro hobby manuale, il messaggio non cambia,
“lavorare con le mani ha un potere enorme: rilassa, cura, aiuta a superare momenti difficili”.

Io lo dico sempre e chi ha un hobby manuale lo sa.

In vacanza ho letto Il Club dei Ricordi Perduti, un romanzo di ispirazione autobiografica scritto da Ann Hood che forse diventerà anche un film. Un bel libro.

Il romanzo racconta la storia di una giornalista Mary Baxter che, dopo la perdita di sua figlia Stella di 5 anni, cade in una profonda depressione che sconvolge tutta la sua vita: il lavoro, il matrimonio, le amicizie, tutto è azzerato e niente e nessuno riescono a darle conforto.

Fino a quando, seguendo il consiglio della madre, un giorno entra nella piccola merceria di Alice, Sit and Knit, per imparare a lavorare ai ferri. Aiutata anche dalle altre componenti del club della maglia Scarlet, Ellen, Beth, Ellen e Harriet, la sua vita comincia a cambiare.

Mi fermo qui. Non voglio fare un riassunto di tutto il romanzo, tanto meno raccontarne la fine. 

Dico solo che, nonostante sia molto triste (ma anche “pepato” ogni tanto), il libro si legge volentieri e lancia un positivo messaggio: lavorare a maglia -o altro hobby manuale, aggiungo io- non è  la soluzione di tutti i problemi, ma permette di ritrovare la serenità, senza ricorrere a farmaci o quant’altro.

Chi l’ha provato lo sa. E io sono una di quelle.

A tutte coloro che invece non lo sanno e che stanno passando momenti grigi, consiglio vivamente di dedicarsi ad un lavoro manuale.

Che si tratti di cucinare, fare la maglia o l’uncinetto, dipingere, creare, fare bricolage o dedicarsi al giardinaggio non importa, l’importante è riuscire provare passione per tutto quello che le nostre mani possono fare.

Focalizzare l’attenzione sui gesti che facciamo, fare movimenti ripetitivi, sentire il rumore degli attrezzi che usiamo, è un modo naturale per svuotare la mente, allontanare stress e superare momenti bui.  E creare qualcosa dal nulla è gratificante e aumenta l’autostima.

Provare per credere! 

 

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22 risposte

  1. Ciao a tutte, per me quando vedo un pezzo di stoffa che mi emoziona già so che cosa contiene, a chi lo indosserà .dare vita ad una idea è un immenso potere che allontana noia insoddisfazione, nutre corpo e mente. I miei abiti gonne giacche che realizzo non sono mai usuali per tutte le mie clienti ad ogununa l’abito per il proprio essere interiore.con il mio vi saluto. E tanti bei per tutte

  2. è proprio vero… l’arte manuale aiuta la mente eccome se l’aiuta! Mi aiuta sempre nei momenti di maggiore pressione… mi libera dai pensieri e mi da energia positiva.. il crea<re, il dare vita a qualcosa con le tue mani non ha prezzo 🙂

  3. Ciao Genio 😀 Detto o meglio scritto e poi postato !! Sei il mio mito i miei momenti più tristi li ho sempre passati a scrivere fiumi di parole nei famosi diari segreti (che poi di segreto non avevano più nulla quando hai 2 fratelli che di professione erano scassinatori di lucchetti e altro, di forma «sferica»… aeehmmm 😉 !!) Poi ho incominciato ad imbrattare i cartoni telati, poi pian piano, visto che mi stavo appassssssionando alle perline, come dire Amore a prima vista e son definitivamente guarita, e ammalata di di perline nel senso buono però, adoro vivere e adoro vedere il sorriso da ebete 😉 delle persone che non capiscono una mazza di come sia riuscita a fare un certo lavoro di tessitura 😀 sò diventata quasi perfida !!! Per il libro, vedrò di cercarlo anche se dubito di aver il tempo «anche» per leggere 😀 😀 ciaooo !!!

  4. Ciao Doria,
    prendo nota del suggerimento che cade proprio a fagiolo per un progetto, ancora in nuce, ma che spero presto possa diventare realtà, anche grazie al tuo consiglio.

    Un abbraccio,
    Melissa

  5. Ciao Doria,
    è verissimo uncinetto, maglia o qualsiasi altro hobby creativo sono un grande aiuto.
    Grazie per la segnalazione del libro.
    Un abbraccio.
    Marilena

  6. Ciao Doria, hai proprio ragione. Senza la mia passione creativa non avrei vissuto quest’ultimo anno e mezzo con energia e determinazione liberando la mente da pensieri negativi.
    Ed è per questo che ho ordinato il libro e presto lo leggerò anch’io.
    Un abbraccio, Tiziana.

  7. Ciao Doria, grazie per la segnalazione del libro…. hai proprio ragione: gli hobby manuali aiutano molto. E’ importante potersi ritagliare uno spazietto per sé in questo senso: ci si rilassa molto, forse perché si vede qualcosa nascere e crescere dalle proprie mani…. ciao

  8. Io mi sono salvata dalla depressione con tutti i miei lavori…non sono più capace di stare senza fare niente…mi porto anche qualche piccolo lavoro nella borsa (borsa di Mary Poppins per essere chiare) così se devo aspettare da qualche parte e mi viene l’ansia, mi metto al lavoro e mi passa un po’!!!

  9. Questo libro mi manca, e penso che me lo andrò a cercare in biblioteca! Grazie per avercelo segnalato e anche io concordo in pieno: lavorare con le mani aiuta a superare la tristezza e i periodi in cui sembra andare tutto storto, però mi sento anche di dire (e non per contraddirti!!!) che se la tristezza diventa depressione, non esiste maglia o uncinetto o qualsiasi altro attrezzo manuale che possano risollevare le persone… purtroppo ti parlo per esperienza personale, ma per fortuna ora va tutto meglio! Dani

  10. concordo pienamente!! dedicarsi a qualcosa da fare con le mani aiuta moltissimo!!! il difficile è superare il periodo che non ti va di fare nulla…essere apatica…se trovo il libro me lo compro!! grazie Doria 😀

  11. Tutto vero, verissimo. Dal canto mio ho potuto sperimentare che tutte le attività manuali, anche quelle non creative, aiutano a scaricare lo stress. Io sono una persona piuttosto disordinata solitamente, a casa faccio l’indispensabile, a volte qualcosa in più ma non sono mai stata maniacale. Mio marito riesce a capire immediatamente quando ho qualche problema, perché sto l’intera giornata a pulire casa anche negli angoli più remoti. Solitamente sono una persona molto pacifica, ed è proprio con la fatica che butto tutto fuori. L’uncinetto è vero, mi rilassa, ma non mi fa scaricare la negatività. Credo che ognuno di noi abbia il suo metodo, in passato prendevo a cazzotti il sacco da boxe, ma ora non ne ho più uno 😀

  12. Non a caso si parla spesso dei dirigenti di grandi aziende che lavorano a maglia per ridurre lo stress.
    Mi sono fatta l’idea che per aiutarsi nei momenti bui ci sono due strade: distruggere o creare. In molti mi hanno detto che rompere i piatti o spaccare la legna abbia un effetto calmante. Sinceramente non lo so, non ho mai provato, io di solito se sono arrabbiata cucino. Preparo piatti complicati in quantità industriali… praticamente cucino per un esercito. Difficilmente mi riesco a sedere per fare un qualsiasi altro lavoro manuale. Quando mi è capitato di essere depressa invece non ho mai fatto nulla. Pensandoci ora lavorare a maglia mi avrebbe aiutata, almeno a combattere l’apatia del momento.

  13. Parole sante! Sperimentato ed è vero. Nel 2007, dopo un accadimento terribile(chissà perchè i propri sembrano più terribili di quelli delle altre persone), ho ridipinto tutto l’appartamento + cantina +garage tutto da sola, sfogando rabbia e dolore.Dopo 8/10 giorni sono stata pronta a far pace con il mondo. Bello il libro:le donne scrivono toccando una corda in più. Buona settimana. Laura

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