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Ecco perché il piacere del fai-da-te non si compra

Tempo fa sulla mia pagina FB ho condiviso un post in cui consigliavo un po’ di tutorial per cucire da sole delle fasce porta bebé. Poco dopo è arrivato un commento che più o meno diceva così: a comprarlo già fatto si spende di meno e si fa prima.

E come darle torto. Ogni volta che ho avuto da fare lavori più o meno impegnativi, anche io mi sono detta ma chi me lo fa fare? Non posso negare in effetti che andando al mercato o in qualche negozio (che non sia in via Montenapoleone) probabilmente risparmierei tempo e denaro.
Però poi alla fine la risposta al ma chi me lo fa fare, c’è: si chiama passione e chi non ce l’ha è ovvio che non possa capire.

Per cui sì, tutto quello che è fai da te e fatto a mano richiede tempo, cura, attenzione, amore…e anche denaro. È un impegno dunque, ma proprio per questo lo fai solo se ami farlo.

I tutorial in generale non sono rivolti a chi non ama cucire (o fare qualcos’altro) ma a chi questo interesse ce l’ha, bravo o non bravo che sia. Si può essere esperte e cavarsela bene, si può essere frane ma avere la voglia o anche solo il desiderio di provarci.

A chi come me ha la passione per il fai da te (cucito, maglia, uncinetto, bricolage, o quello che volete) non è tanto il prodotto finito che interessa, ma è quello che ci sta in mezzo: il piacere di scegliere il tipo di stoffa, di trovare il colore giusto, il piacere di decidere il modello, il terrore di tagliare, l’impegno nel fare una cucitura dritta, il giramento di zebedei nel dover riempire di nuovo la spoletta…

Insomma è difficile da spiegare, ma una volta che il lavoro è finito e a seconda di com’è il risultato, o si gode o si rode, ma è proprio questo mix di emozioni che spinge a fare da sé e a riprovarci ancora e ancora e ancora. Ogni volta è una nuova sfida, un nuovo traguardo, un nuovo livello di difficoltà da superare, anche se poi alla fine sarà per fare “solo” una fascia porta bebé.

Quindi a chi mi dice a comprarlo già fatto si spende di meno e si fa prima rispondo che sì è vero, ma È IL PIACERE DI FARE DA SÉ CHE NON HA PREZZO.
Per tutto il resto si sa che paga il signor Mastercard. 😉

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55 risposte

  1. Ciao! E’ la prima volta che commento anche se seguo con interesse il tuo Blog, ma questo post mi ha proprio ispirata (e mi ha dato lo spunto per scriverne uno su questo tema anche io!). Sono suoer d’accordo con te! La mia passione sono le feste per bambini fai da te e il piacere di fare decorazioni, giochi e buffet (ma non solo!) personalmente, magari condividendo l’esperienza proprio con i bimbi, per me non ha eguali. E crea ricordi indelebili da custodire con cura. Certo, richiede tempo e fatica, ma il risultato e la soddisfazione non hanno prezzo!

  2. Ciao Doria, ti seguo da un po’ e puntualmente vengo a vedere cosa proponi, poi faccio,disfo,rifaccio,riciclo,stringo poco…allargo tanto,mi arrabbio e ci riprovo,non dico che creo e non sempre tutto riesce “accettabile” ma sicuramente il piacere di provare,studiare,imparare,riuscire e anche non riuscire non ha prezzo!! Fa bene seguire il tuo motto “sapere e saper fare non è mai abbastanza” Ciaoooo,continua così.

  3. Ciao Doria, ultimamente vado al mercato x comprare qualche scampoletto ( oppure riciclo) perché la materia prima per cucire o creare altre cose costa davvero molto !! però ecco…la soddisfazione di fare da sè ripaga l’impegno e il tempo impiegato anche se non tutti lo capiscono !!

      1. Quant’è vero… ora anche quelle poche che ci sono hanno solo robaccia.
        Io però ho la grossa sfortuna di avere non a distanza proibitiva un GS Scampoli, e guai se ci vado, mi è letteralmente impossibile uscire senza un acquisto 🙂

  4. Ecco un posto che devo far leggere a mio marito. Lui è una di quelle persone gentilissime che se solo propongo di fare una cosa da me mi dice che ci sono persone specializzate, pagate appositamente e che devo lasciargli fare il loro lavoro… in pratica è colpa mia se manca il lavoro in Italia 😀 😀 😀
    Detto così poi sembra che la mattina io mi svegli e voglia ristrutturare tutto il palazzo mentre in realtà ho solo pensato di fare una marmellata per consumare la frutta che abbiamo… temeraria 😀

    1. Salve marito di Valentina, è vero che ci sono cose che sarebbe bene che lasciassimo fare a chi lo fa di mestiere, ma noi siamo testone e ci piace traffica’. Valentina poi è brava, scommetto che le marmellate sono pure buone e con delle etichette fai da te fantastiche… 😀

    2. Io distinguo tra il far da sé e la creatività, a tre livelli.
      Il far da sé è quello dell’arte di arrangiarsi a fare qualche piccolo lavoretto di riparazione anche della casa, di sistemare e recuperare vecchi oggetti per dare loro una seconda – o terza 😀 – possibilità, di riscoprire le arti femminili e sapersi fare un orlo o una maglia o qualsiasi cosa ci venga in mente, anche se il risultato non è ottimale.
      Se a questo si aggiunge un po’ di creatività e inventiva, tanto meglio, si arriva al secondo livello.
      Poi c’è la creatività fine a sé stessa, che non deve necessariamente “servire a qualcosa”, è un plus che non tutti hanno, e che ha avuto grandi esponenti nel passato… gli inventori, scrittori, scultori, artisti di qualsiasi disciplina, sono creativi.
      L’artigiano che sa fare un certo tipo di oggetto a regola d’arte non è creativo, quello che gli aggiunge qualche particolare di suo lo è in parte, quello che elabora l’oggetto a partire da zero senza uniformarsi ad altri, è creativo.
      Marito di Valentina, se molti imparassero il far da sé per le questioni minori, non si ruberebbe il mestiere a nessuno, salvo agli incapaci e improvvisati.
      A livello artigiano non ci può essere concorrenza sul prezzo, per tanti fattori, ed ecco che la “battaglia” si giocherebbe sulla qualità, con beneficio per chi sa fare per davvero, e per chi sarebbe sicuro di spendere bene i propri soldi, pagando per un lavoro o servizio duraturo e di valore.
      Certo, si lavorerebbe meno come quantità, ma essendo la qualità più alta lo sarebbero di conseguenza i prezzi, per cui non ci si perderebbe a livello economico, e ci si guadagnerebbe in salute.

  5. ciao Doria, che dire avete già detto tutto.. anche’io come tutto fare mi sono lanciata in nuove imprese…la soddisfazione che si prova è impagabile . Più si avanza negli anni più sono creativa , mi ritrovo a fare cose che mai avrei immaginato di fare qualche anno fa.E’ vero pochi apprezzano quello che si fa, non capiscono che ci si mette il cuore e amore… Comunque quando un uomo mi guarda compiaciuto il coprisella all’uncinetto che ho copiato da te e dice che è bellissimo, si torna casa dalla spesa felici.. e questo mi basta. un saluto

  6. Esercitare la propria creatività è importante, migliora noi stesse e la qua!Ita della nostra vita. Miglioriamo la capacità organizzativa e impariamo ad essere più pazienti. Impariamo a valutare la qualità del materiale,tessuto, lana,cotone,ecc,e come coordinare i colori,abbiamo sempre meno timore di confrontarci con tecniche nuove, per cui aumentiamo le nostre conoscenze…insomma siamo persone che crescono. Quando facciamo un oggetto per una persona pensiamo a !ei ai suoi gusti,a come darle gioia e dimostrarle il nostro affetto. Molto meglio che essere semplici consumatori legati e condizionati da mode e priorità decisi da altri. Osiamo per cui siamo.

      1. Personalmente le detesto perchè sono un modo per plagiare e condizionare le menti.
        L’individualità si perde, siamo tutti “omogeneizzati”, ed è questa la grossa differenza con chi invece crea e inventa, studia per arrivare a un risultato non precotto, libera le proprie idee senza condizionamenti.
        In poche parole, pochissime, il creativo “E’ sé stesso”, osa, si stacca dalla massa e fa le cose a modo suo.
        E questa è una delle ormai poche *vere* libertà che ci restano.

  7. Sono anni che non regalo più nulla di home made alle mie sorelle, ma ho due amiche che capiscono molto bene la differenza tra un regalo comperato e un regalo pensato e realizzato appositamente.
    E la cosa più importante è che viene creata una cosa “unica”, che sia un grembiule, una tovaglietta o una borsa… E questa per me è una gratificazione. Baci, Barbara

  8. In questo post hai colto il giusto significato del fai-da-te, che sta proprio nel piacere del farlo, indipendentemente dal suo risultato finale. È così che si imparano le cose e si fa esperienza, o no?
    Mary

  9. Leggendo questo tuo post mi sono venute un mente tutte le volte che io stessa mi sono fatta questa domanda e non solo nell’ambito del bricolage
    Io ad esempio oltre che alla creatività sono un’appassionata di cucina e quel poco che posso fare in casa lo faccio da me
    Ultimamente mi sono appassionata al pane fatto in casa
    Parlandone con un’amica mi sono sentita dare appunto questa risposta: ma chi te lo da fare? Ma non fai prima ad andare dal fornaio?
    Già ma vuoi mettere la soddisfazione di sfornare delle belle pagnottelle genuine e del profumo che di sprigiona per tutta la casa?
    Quindi mai dire a chi ha una passione ma chi te lo fa fare perché puoi scatenare un putiferio
    Un abbraccio dalla tua accanita fan
    Nicoletta

    1. Buonasera Sig.ra Nicoletta condivido come lei la passione del fare il pane in casa come la classica pasta fatta in casa….quanto mi riempie di gioia e quanta passione e impegno ci metto nel fare….impagabile…quindi la capisco benissimo quando mi sento rispondere ma non fai prima andare dal panettiere? Io queste persone le guardo un po’ con tristezza!!! e’ certo che ci rimango male…..W la creatività e W la passione per il fai da te. Patrizia L

      1. Brave ,anch’io per anni ho fatto il pane in casa il profumo che si sentiva entrando in cucina era invitante,ma dopo aver consumato ben 3 macchine del pane ho smesso. Adesso faccio il detersivo in casa.

    2. Buono il pane fatto in casa!!! Ti invidio sai? Avevo cominciato a farlo anche io (per motivi di celiachia ci serve pane senza glutine) ma poi non ho avuto costanza e ho mollato. Lo faccio ogni tanto, quando ho tempo ma di sicuro il tuo sarà più buono! 😉

  10. A me ora lo dicono anche quando faccio il pane o i biscotti o i cracker. Me la vado a cercare, lo so, come se i lavoretti creativi non bastassero a mettermi in cattiva luce 😉 E naturalmente non dovrei “vantarmi” di fare queste cose davanti a persone per cui saperle fare (o provarci e riprovarci) non è un vantaggio ma una perdita di tempo e denaro. Ma va be’, in fondo anche i concetti di tempo e denaro sono relativi, il problema quando se ne parla è che noi creative lo sappiamo, questi furboni sapientini no ;P

  11. Ciao Doria oggi ho scoperto per caso il tuo blog (o sito o come si chiama) hai perfettamente ragione chi non ha questa passione non può capire, io sto cercando di fare una borsa all’uncinetto non so nemmeno se ci riuscirò ho già dovuto modificare il progetto iniziale ma comunque viva tutte le creative!

  12. E’ sempre difficile accontentare tutti…
    Ma io parto da presupposto che quando decido di realizzare qualcosa lo faccio perchè voglio divertirmi e rilassarmi, quindi non contano le ore che ci metto o quanto ci ho speso…. l’importante è divertirsi….

    Buona creatività a tutti!!
    Donatella

  13. tattararattaratà!!! Squillino le trombe!!!
    Da quanto non scrivo sul mio blog preferito??? una vita…. oggi ce l’ho fatta!!!
    Carissima Doria,
    le persone che riducono tutto a un problema di tempo e di soldi, secondo me, sono povere di fantasia…
    Non capiscono quanto sia bello e gratificante cercare spunti, ideare, progettare, creare, una qualsiasi cosa utile o meno.
    Non sanno cosa si perdono ogni volta nel guardare o usare un oggetto fai da te.
    E’ tuo, fa parte di te, perchè quando si crea inevitabilmente si mette un pezzo di noi in quello che si fa, e il nostro pezzo è unico, esclusivo e inimitabile. Potranno essercene di simili ma non uguali. Già solo questa caratteristica da sola fa la differenza, se poi aggiungi la gratificazione che dà realizzare un oggetto, non c’è risparmio che tenga!
    buona vita
    Giovanna

  14. Ciao Doria VIVA VIVA VIVA IL FAI DA TE molte cose le imparate da sola, anche se non tutto riesce pazienza…….
    ho fatto anche i tappetini con “RIBBONXL”,cappelli di lana, calze di lana con videotutorial ecc….

  15. Ciao Doria, ti seguo e pochi giorni fa ho condiviso su fb il tuo post ” Cose da non dire ai creativi”.
    Sono una creativa che sta cercando di trasformare il suo hobby in un lavoro….non molti mi capiscono ma hai ragione tu…saper fa da soli non ha prezzo…e’ uno stile di vita per me…e per me e’ la linfa vitale delle mie giornate. A presto Antonells.

    1. Ecco sì, è proprio uno stile di vita o se vuoi una forma mentis. Anche se dicono che “a comprarlo si fa prima e si spende di meno” quello che mi interessa non è né fare prima né risparmiare. È fare da me.

  16. Ciao Doria e’ come dici tu!!! Amo il fai da te…e si chiama passione del fai da te!!! Purtroppo poche sono le persone che colgono cosa c’è dietro un manufatto fai da te….io pure rimango male quando faccio e non viene capito e le persone piuttosto che spendere anche una piccola cifra preferiscono manufatti industriali e di serie e spersonalizzati … Io molto spesso mi sono demoralizzata ma poi la mia natura fai da te riemerge e creo, perché la passione non si compra!!!

    1. Ciao Patrizia, secondo me comunque bisogna fare un distinguo: un conto è fare da sé per sé e un altro è fare da sé per vendere. Io in questo post volevo riferirmi alle cose che si fanno per sé. Chisseneimporta se le persone non colgono il valore di una cosa fatta per me, l’importante è che sia chiaro che non è masochismo, ma pura passione (con gioie e dolori inclusi) 🙂

  17. Parole sante cara Doria! Io appartengo alla categoria frane a cucire, ma anche se ogni volta mi dico “mai più” passa qualche mese e non mi ricordo più gli improperi lasciati al lavoro in fieri e i saggi propositi e mi imbarco in una nuova impresa. Il bello è che fa un improperio e l’altro la porto pure a termine! Hai ragione, chi non ha questa passione non può capire e credo che ci prenda anche per un po’ matte!

  18. Uhuuu come ti capisco! Sai che io ancora mi offendo e ci rimango male quando qualcuno critica quello che faccio? Poi mi dico , molto Zen, che non posso piacere a tutti. Però premio più bello è Aurora che torna da Scuola e mi dice: ” mamma mi hanno chiesto cosa ha di speciale la mia mamma, ed io ero indecisa, non sapevo se dire che sai farmi tante coccole oppure che sai fare tanti esperimenti!”
    un bacio,
    Ile

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