Quando ero piccola la Tv dei Ragazzi passava un cartone animato che raccontava la storia di una famiglia del fututo, i Jetson.
Con gli occhi di bambina di quelle storie ammiravo molti degli oggetti che oggi sono diventati realtà ed in genere erano gadget divertenti che stimolavano la mia fantasia, come il cane parlante, le macchine volanti, gli enormi televisori appesi alle pareti come quadri, il cellulare.
Poco rilievo davo, allora, al robot tuttofare che cucinava, puliva e rispondeva al telefono.
Mi accorgo solo adesso -si insomma almeno da quando mi sono sposata- di quanto ad una donna che lavora possa far comodo qualcuno che faccia le pulizie e le faccende di casa al posto suo.
Che poi questo qualcuno sia una persona in carne ed ossa -leggasi donna delle pulizie- o un robot autonomo, non è un dettaglio da poco.
Nel primo caso infatti sei costretta a:
- cercare una persona fidata da far entrare in casa tua anche quando non ci sei,
- farle vedere che non sei proprio la persona più ordinata del mondo
- ripiegare a chiedere aiuto alla suocera o alla mamma (ipotesi da scartare nella maggior parte dei casi)
- trovare un giusto compromesso con il tuo Lui
Quest’ultima ipotesi consiste
o nel trovare un accordo sulle mansioni da dividersi (tu i piatti, lui i pavimenti),
o sollevarlo da ogni possibile richiesta di aiuto solo a patti che il prossimo Natale ti regali uno di quei cosi super fighissimi che girano per casa altezza rasoterra e che puliscono tutto anche quando non ci sei.
Per esempio, prendiamone uno a caso (a caso eh! 😛 ): il Roomba 980, che io non ho -gneee- ma che vorrei tanto avere.
Roomba 980 è un robot aspira polvere/peli di animali domestici/briciole/schifezze varie/ecc. che entra e gira ovunque (in questo batte sicuramente la suocera) pulendo tutta la casa anche negli angolini più bassi e nascosti dove tu con la scopa non entreresti neanche dopo due anni di yoga. Basta dargli il via e Roomba pulisce per due ore ininterrottamente adeguando la potenza di aspirazione a seconda della superficie da pulire (pavimento, tappeto) e ricaricandosi da solo quando la batteria sta per finire.
Grazie ai suoi sensori, Roomba riesce a concentrarsi nei punti dove è più necessario, senza mai tralasciare lo sporco o farlo aggrovigliare nelle resistenti spazzole di gomma. Da bravo robot di nuova generazione, riesce anche a muoversi con delicatezza nella stanza da pulire, aggirando dolcemente gli arredi, gli ostacoli o gradini e ne esce solo quando è perfettamente aspirata, anche lungo i bordi delle pareti.
Purtroppo però io il #Roomba980 non l’ho provato, ma non ho dubbio che sarà un regalo di Natale molto ambito…anche dalle suocere! 😉
[Post in collaborazione con Nital]
4 risposte
Questo si che mi piace! Come lo vorrei! Non so il perchè ,o forse si, in casa mia c’è sempre tanta polvere.Quando soffia un po’di vento o apri in fretta una porta,ci sono questi batuffoli di polvere ( a Bologna li chiamiamo gatti) che volano. Sentissi che miagolio…
Laura a chi lo dici! Io abito in campagna, immagina te…e ho un cane. Scrivere questo post non ha fatto altro che aumentare la voglia di comprarmene uno (questa volta non l’ho avuto in prova -sigh!).
Ciao Doria, io ce l’ho da qualche anno…va benissimo, lo imposti sul tipo di tragitto che vuoi fargli fare e poi lui va…anche sui tappeti a patto che non ci siano frange …ci va anche sul divano perché non cade…il mio ha una autonomia di 90 minuti e quando è scarico comincia a vagare in cerca della ” base”. Però non mi fiderei a lasciarlo solo ( almeno in casa mia ) perché c’è sempre un mobile o una sedia o altro dove lui va a incastrarsi e comincia a piagnucolare…forse i modelli più recenti sono più piatti e hanno un serbatoio per la polvere e peli più grande…so che alcuni hanno un sensore sopra in modo che non fa mai il percorso 2 volte..legge il soffitto insomma!!
Grazie Nadia! Ho letto un po’ di notizie al riguardo soprattutto per il modello #roomba980 che pare sia efficientissimo. Purtroppo non l’ho potuto provare, ma la curiosità è tanta.