Questo venerdì, un bel racconto di mercatini da leggere con tanti spunti su cui riflettere per organizzare il proprio banchetto ed attirare l’attenzione della gente.
Sono Chiara e…Ti Racconto il Mio Mercatino
Salve a tutti, io sono Chiara di “Lecosedichiara” e amo il cucito creativo, il patchwork e le stoffe …
Ho iniziato questa avventura con un blog che parla di me e del mio mondo quando ero in dolce attesa e poi…ci ho preso gusto.
Al momento ho anche una pagina facebook e provo a vendere le mie creazioni online, ma la cosa più pazza che ho fatto è stato il mio primo mercatino, incinta di 8 mesi mi son fatta una giornata intera presentando le mie creazioni con un mero incasso di 34 euro, ma sapevo bene che sarebbe stato l’ultimo per un bel po’ e me lo son goduto tutto!! Adesso che la mia bimba ha 2 anni e mezzo faccio mercatini non troppo lontani scegliendoli con cura…
La cosa che adoro di più dei mercatini è l’attesa … preparare la macchina incastrando tutto al millimetro, arrivare al mattino presto con l’aria pungente e cominciare a montare il banco scegliendo accostamenti e colori e facendo sempre conoscenze nuove!
Viste le mie creazioni, il mio banco alla prima suscita grande sorpresa, per l’esplosione di colori, e bocche aperte e gioia negli occhi dei bambini, ma non solo!
Dove trovo un allaccio elettrico infatti mi posiziono con la mia macchina da cucire e lavoro, e devo dire che è davvero una calamita!!!
Grazie al mio “marito in affitto” (lo fa di lavoro, non è uno scherzo!!) mi sono creata un banco grande ma snello e leggero e secondo dove spero di essere collocata monto il gazebo da 3×3 o da 2×3.
La fiera più impegnativa che ho fatto, nella mia breve carriera è stata la scorsa estate in una mostra-mercato dalle nostre parti,2 giorni non stop. La notte lasciai il banco montato e chiuso dai teloni impermeabili, ovviamente quella notte si è abbattuta una pioggia torrenziale che non mi ha fatto chiudere occhio e al mattino mi ha fatto trovare molte cose zuppe nonostante tutte le protezioni. Sembravamo tutti sfollati!
Ma è stata una meravigliosa esperienza, intanto perché ero accanto ad uno stand di cioccolato artigianale e poi perché ho conosciuto tantissima gente e capito il meccanismo e le astuzie delle fiere più grandi.
Quello che non riesco ancora a fare è decidere il prezzo della merce senza ripensamenti o insicurezze, tanto poi in genere a chi passa sembra “sempre troppo”.
Il meraviglioso mondo dei mercatini, almeno per come lo vivo io, è come un’altalena, che va su e giù a seconda degli incassi e del meteo, una volta torni a casa con grandi progetti, e quella dopo pensi di smettere perché non ne vale la pena.
Ma la verità è che creare e far vedere agli altri cosa hai fatto è come una droga, la gratificazione dei tanti complimenti che ricevi sono una iniezione di autostima, quando trovi chi capisce il lavoro e la cura dietro al packaging, al biglietto da visita, alla scelta delle stoffe, chi ti chiede “ma dove avete il negozio?”
E quando trovi anziane turiste americane che fanno patchwork da una vita e si complimentano per i colori e la composizione, allora capisci che sei nel posto giusto e che, si è vero, se per ogni complimento avessi 1 euro avresti svoltato, ma va benissimo così!!!
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Un enorme grazie Chiara Papini!
Lavorare sul posto
Leggendo il suo racconto ho notato che ha toccato molte cose interessanti del mondo dei mercatini di cui parlare: scegliere con cura il mercatino cui partecipare, curare il banchetto, come decidere il prezzo delle creazioni, la “dipendenza” e la “voglia di mostrare” che hanno tutti gli hobbisti che creano cose fatte a mano.
Ma soprattutto ha scritto (e me ne ha mandato anche testimonianza con questa foto) che lavora in loco!
mi posiziono con la mia macchina da cucire e lavoro, e devo dire che è davvero una calamita!!!
Già una volta avevo suggerito a chi non lo fa, l’idea di lavorare sul posto per far vedere a tutti cosa vuol dire handmade.
Potrebbe essere una buona idea per attirare l’attenzione delle persone e vendere di più?
Secondo me si.
Tu che ne pensi?
→ E non ti dimenticare di leggere anche gli altri Racconti
24 risposte
Dopo aver letto tanti commenti, tante pagine del tuo blog, ecco… mi sento di dire la mia, non sarò breve XD: sono Paola, ho una “certa” età ed ho cominciato a fare mercatini da quando mi sono trasferita in Lombardia (dalla mia amata Toscana, sigh…), ho acquistato il gazebo (che dovrebbe essere sempre robusto, ma agli inizi si sa, i soldi scarseggiano e ci si adatta), i tavoli li ho fatti io con cavalletti e tavole, o usando tavolo da giardino in plastica, le tovaglie erano tutte diverse, creavo bigiotteria del tipo un po’ hippy, vintage e comunque diversa da quella che vedevo ai vari mercatini (che tristezza la parola stessa, fa pensare a quelli delle pulci, noi siamo Creative, piccole Artiste dell’hand made!), portavo le sciarpine da abbinare alle collane, e qualcosa di decoupage (quanto tempo occorre per fare anche una semplice scatolina, ma fatta bene! e non si viene mai ripagate per i materiali, il tempo impiegato, l’impegno speso per fare tutto a regola d’arte….). Poi hanno cominciato a dire, le varie organizzazioni o associazioni che preparavano gli eventi: no bigiotteria, abbiamo troppi banchi.. e allora ho cambiato genere, comprato un gazebo leggermente migliore (l’altro si era distrutto, nel frattempo), comprato 4 tavolini nuovi, leggeri, chiudibili facilmente ed ho portato quello che sapevo fare: incisione su vetro (ero ancora agli inizi ma le cose sono piaciute), sono poi passata all’incisione su legno… che faccio tutt’oggi e che metto in “vetrina” sulla mia pagina FB o su Pinterest, dato che il blog non riesco a seguirlo ogni giorno. Non viene ancora compresa quest’arte, un esempio? Una signora passò davanti al mio stand, affascinata da tutte le cose in legno con i disegni, i ghirigori, le frasi sulle targhette, prese in mano un oggetto e chiamò il marito (classico marito che non capisce nulla di arte e artigianato…) e disse: guarda! che belle queste cose. Di rimando lui rispose: ma vieni via, non vedi che sono tutte scarabocchiate? Avevo in mano il pirografo perchè stavo lavorando sul posto, giuro che gli avrei scritto “scemo” in fronte, ma ovviamente mi sono trattenuta ed ho risposto: sono tutte cose pirografate a mano, a fuoco. La signora mi ha guardata triste triste, ed è andata via facendomi un sorriso di circostanza, povera donna, non la invidio… Oggi sono a preparare, invece, cose in decoupage o stile shabby, che pare attiri di più l’occhio, perchè quello è la prima cosa che va verso i banchi, se l’occhio vede un bel banco, curato nei colori, nei dettagli, forse si ha più probabilità di avere gente davanti, che magari chiede e compra. Poi si sà, la vendita dipende anche da noi, hai voglia a sfoderare un bel sorriso, a descrivere con amore il tuo lavoro, a dare indicazioni su cosa possa essere adatto ad un regalo, e a dire che è tutto fatto a mano e sono pezzi unici e non replicabili (quindi con la distinzione dal prodotto dozzinale), se non è giornata non è giornata 🙁 Però io vado avanti, a fatica si sà, perchè i costi spesso non vengono coperti: plateatico, benzina, autostrada, pranzo, caffè, senza contare eventuali imprevisti, pur di essere presente e sperare nella buona giornata. Mi demoralizzo quando vendo poco o nulla, mi diverto quando recupero le spese e metto in tasca qualcosa in più (è gratificante, oltre al sentirsi fare i complimenti), mi da la forza di pensare: proseguo per questa strada. Non avendo un lavoro cerco di ottimizzare i mercatini, ci sono tante pagine su facebook proprio dedicate a questi eventi, la scelta non è facile: mercatini ogni settimana/mese sempre nello stesso posto, e se poi la gente si stanca di partecipare/guardare/comprare? Mercatini anche a molti km di distanza, lungo lago, lungo fiume, in un chiostro, dentro una fattoria ecc, piazze con altre attrazioni o no (nel primo caso può essere controproducente, chi viene a vedere lo fa per le attrazioni, spende per quelle e noi siamo calcolati di striscio….) possono essere presi in considerazione, meglio se sono di almeno due giorni, portando cose a sufficienza, esponendo “il giusto” ogni giorno (mai troppo, mai troppo poco) e rimanendo a dormire in zona, evitando di fare avanti e indietro con i costi relativi. Oppure il mercatino/fiera/evento vicino casa. A volte si vende di più in paesini con pochi abitanti che in grandi centri/città troppo abituati, appunto, ai banchi del mercato/mercatino. Altro punto a sfavore della partecipazione? I commercianti di qualsiasi tipo, e gli ambulanti con “tutto a 1 euro, pagamento POS”… e noi siamo li e guardiamo gli altri vendere (passano davanti a mani vuote e tornano con il secchiello del mocho, con manico e ben 2 ricambi, era proprio un’offerta da non perdere, vero?? grrrrr). Quando ci dicono: voi non pagate le tasse! Ecco, io rispondo: non paghiamo le tasse perchè se non abbiamo un lavoro alle spalle, per il quale facciamo dichiarazione dei redditi, non rientriamo nella categoria di coloro che devono indicare, nella voce: altre entrate, quello che vendiamo, l’iva la paghiamo quando compriamo e non la ricarichiamo sugli oggetti in vendita. Non scarichiamo nulla, abbiamo solo l’obbligo, se arriviamo in un anno a vendere per 5.000 euro, di aprire partita iva. E qui la mia domanda: se io compro una scatola in legno e la decoro, avendoci pagato sopra l’iva, che non scarico, la rivendo a seconda di quanto la ho lavorata/decorata/incisa ecc, e decido il prezzo: perchè chi passa e guarda chiede lo sconto? Se vanno dentro un negozio chiedono sconti? No, ma tanto… noi lo facciamo per divertimento, giusto? E’ davvero un mondo complesso quello dei “mercatini”, perchè non viene fatto il distinguo, spesso, creando eventi SOLO per i mercatini dell’ingegno creativo, dove davvero TUTTO viene fatto a mano… Capita sempre più spesso di trovare organizzatori che fanno partecipare chiunque, anche chi rivende “cinesate”, buttando sul tavolo le cose ancora nella busta del negozio, con la scritta in cinese! Inutile, a volte, farlo presente, conta solo il do denaro. Ecco perchè, dopo un po’, si impara anche di quali organizzatori diffidare. Ma a conclusione di questa filippica dico: vado avanti, diversifico le cose che faccio, metto sui tavoli nuove tovaglie, espongo a diverse altezze per dare ampiezza e prospettive ottiche migliori, faccio il distinguo su cosa esporre e spero sempre che la giornata sia positiva 😉 (grazie per aver letto fino in fondo, chi fa mercatini capisce sicuramente cosa provo).
Paola
Ciao!! Qualcuna di voi sa di qualche bel mercatino a tema in zona sud est di Milano, o in Liguria zona levante….volendo anche ponente…. Grazie
Ciao a tutte!! Da un po’ sto meditando di iniziare a fare un mercatino, mi sto dedicando ai miei lavori con libertà (prima lavoravo), da fine agosto, per cui devo ancora creare più cose….. Ma stavo leggendo le vs esperienze!! Ho la possibilità a Chiavari, di partecipare a un mercatino sotto i portici, che fanno ogni fine mese, xche non ho un gazebo, e per adesso non lo voglio comprare! Certo dovrei organizzarmi con le luci…..che non so come, per il banchetto, credo di riuscirci, ma devo procurarmi tutto, e non è semplice…. Ma vorrei proprio riuscirci, stavo leggendo le vostre esperienze per prendere spunti!!! Quanti dubbi avevate quando avete iniziato? Grazie se qualcuna di voi mi risponderà! Ciao
Che ricordi <3
Ho partecipato a moltissimi mercatini fino a due anni fa…
Tra i mercatini più belli sono quelli a tema, per esempio "Domenica alla Grande Jatte" a Cagliari per ben 4 volte!
Ricordo ancora la prima volta che ho partecipato a un mercatino, era il 8 Dicembre di 8-9 anni fa! Ho ricevuto moltissimi complimenti e ho venduto una bella roba, unica e diversa da quelli presenti nel mercatino.
Però col tempo mi sono accorta che molte ma troppe creano solo i bijoux (infatti creavo i bijoux anche se diversi da quelli che fanno solitamente per esempio: fimo, swarovski, perline, ecc..).
Poi ho deciso di fermarmi, volevo cambiare ma senza mollare i miei bijoux particolari che ho avuto successo. Ho deciso di iscrivermi alla scuola di specializzazione per frequentare il corso di sarto modellista (che comincio fra pochissimo), ho già cucito diverse cose da 2 anni!
Ecco, spero di non avervi annoiato troppo. Vi dico solo un'altra cosa, più importante: fate come ha fatto Chiara proprio come ho fatto io.
– Scegliete con cura i mercatini e che non siano nascosti dalla zona affollata (a me è successo di farlo in una piazza "sconosciuta")
– Esporre con cura e cercare di far attirare i vostri lavori
– Non riempite troppi lavori nel banco
– Magari decorate lo gazebo in modo allegro e colorato
– Portatevi sempre i materiali da creare, così come Chiara lavorate facendo incuriosire la gente e, più importante, per modificare la misura giusta.
– Mettete se potete i prezzi, so che non è facile scegliere a che prezzo. Pensate a quanto avete speso per i materiali e poi decidete.
Spero di esservi stata d'aiuto.
Un bacio da Vale!
Sei stata preziosissima. Sono sicura che la tua esperienza verrà letta con molta curiosità.
Vorrei partecipare ai mercatini per vendere le mie creazioni mi potreste indicare i mercatini in puglia grazie
Ciao Maria, non sono ovviamente informata delle migliaia di mercatini che si svolgono in tutta Italia. Come ho scritto nel post devi chiedere nella tua zona.
Nadia… il senso è proprio quello…diciamo che certifica che lo hai fatto tu e se perdi 5 minuti del tuo tempo a guardare chi lavora capisci che il prezzo esposto non è mai commisurato alla dedizione che si ha nel confezionare la creazione…. ma a proposito … voi esponete i prezzi?? io ho provato entrambe le alternative, ma ancora non ho capito cosa sia meglio……..
Io metto i prezzi.Prendo esempio da me stessa:quando ti fermi in un banchetto a guardare,se non ci sono i prezzi, non puoi chiederli di tutte le cose esposte.
Quando ci sono, le persone valutano cosa spendere ,in base alle loro possibilità ed io li lascio scegliere, valutare,toccare in piena libertà.
laura
Sai che io sapevo che gli hobbisti non potevano mettere i prezzi?
La cosa è una controversia infinita…all’inizio dei mercatini ho chiesto come comportarmi e mi è stato detto che “non possono mettere i prezzi quelli del riuso
scambio e baratto”, gli altri si comportano come dice la legge sull’esposizione dei prezzi al pubblico :mi sono letta quasi un tomo medievale sul tema ( trovato sul web) e da quello che ho capito, i prezzi vanno esposti.Poi, siamo alle solite, tutto da interpretare con i “se” e i “ma”.
laura
Italia si Italia no… la terra dei cachi.
Magari dipende da dove fate il mercatino. E’ capitata anche a me, come Laura, che senza prezzi molte persone decidono di non perdere tempo a chiedere il prezzo di ogni oggetto che creo.
Io metterei sempre i prezzi, li toglierei solo se me lo chiedono.
Ciao!
brava anche Chiara!! quando vado in giro nei mercatini mi piace vedere lavorare sul posto anche se immagino si riesca a combinare poco, però mi invita a fermarmi, guardare meglio e con occhi diversi le cose esposte!!ciao Doria!!
Ohhh finalmente eccovi tutte! Eravate a digerire la colomba eh 😀
Presente. A Pasqua e Natale mi lancio e mangio il mondo : altro che colomba!
Grazie mille Laura…. il banco avrebbe bisogno di mille altre modifiche, per esempio delle alzate decenti e tutte alte uguali su cui fare la mostra in secondo piano… Sto cercando dei contenitori tutti uguali in cui trasportare le cose e poi da ricoprire come mostra.Quando si cuce al pubblico, specie se all’aperto, non si compiccia quasi mai niente… tutti che ti guardano chiedono, tu che spieghi e ti dimentichi cosa stavi facendo, e poi il caldo, il sole, il buio….insomma ci si prova e quel che viene viene ( in genere mi porto solo cose da rifinire o quadri già tagliati da assemblare per le coperte!
Chiara, ma guarda che è normale. Lavorare in pubblico serve solo per far capire che tipo di lavoro c’è dietro le cose che sono in mostra.
E il fatto che la gente sia curiosa, dimostra che poco ne sa.
Ho visto proprio ieri una signora organizzatissima che aveva tutti i ripiani rialzati costruiti con i ripiani pieghevoli che si trovato nei negozi di casalinghi tipicamente cinesi , ha coperto tutto e sonovenuti fuori più livelli perfetti su cui ha messo le sue borse. Quando ha smontato tutto ha richiuso tutti i ripiani in pochissimo spazio
Ingegnosa la signora! 🙂
Confermo, se vedo un banchetto con qualcuno che lavora io mi fermo di sicuro, forse sperando che mi insegni a fare qualcosa 😉
Mi fermo sempre anche io 😉
Che bel banco colorato e con tante cose! Proprio come piace a me.
Complimenti. Brava Chiara.E’ vero, bisogna scegliere con cura i mercatini,per non sprecare tempo e soldi inutilmente.Il meteo e decidere il prezzo, sono la vera incognita.Ti credo che la macchina da cucire è una calamita:anche se si cuce la cosa più semplice, le persone si fermano incantate a guardare: la manualità sta diventando merce rara e per noi “creative” è un” piacevole dovere”far vedere cosa sappiamo fare e detto tra noi, quanto ci piace.Sei giovane e brava:tanti complimenti
meritatissimi.Buon lavoro.
Laura
La manualità è merce rara…La manualità è merce rara…
ripetiamolo come un mantra 🙂