Il giorno di Pasquetta sono andata a fare la classica gita fuori porta e sono capitata nel bel mezzo di un mercatino. Un po’ era d’antiquariato, un po’ mercatino di hobbisti e nonostante i banchetti non fossero tantissimi, essendo allestito lungo piccoli vicoli, tutto sommato era molto carino da vedere.
Mi soffermavo, guardavo, fotografavo, chiedevo. Rispetto a tanti anni fa, guardo davvero con occhi diversi questo tipo di mercatini e, pur non avendone mai fatto uno, ne capisco benissimo tutto l’impegno, la passione e tutte le difficoltà che ci sono dietro.
Ieri mi sono andata a rileggere tutti i vostri 60 e passa commenti all’ormai famoso post dell’intervista doppia Mercatini Si, Mercatini No: un’esperienza da fare? (se ve lo siete perso vi consiglio di leggerlo,commenti compresi) e la cosa che di più salta all’occhio e che viene detta sempre, è: ” la gente non capisce la differenza fra una cineseria e una cosa fatta a mano“.
Allora io mi chiedo, da spettatrice con occhio critico e abituato ad apprezzare l’handmade :
_Non sarebbe una buona strategia per fare capire cosa sia “il fatto a mano”, far vedere sul posto proprio “come si lavora a mano”?
Vi dico che fra tutti i banchetti presenti, io mi sono soffermata molto di più nell’unico banchetto dove un hobbista lavorava a mano i suoi bijoux. Ero affascinata dai suoi arnesi, dalle sue mani nere, dai movimenti che faceva e con me anche altra gente.
Ecco, trovo che questo sia un buon sistema per far apprezzare di più alla gente quello che poi vede in mostra, per far capire che il prezzo che l’hobbista chiede è adeguato con quello che vende, per far capire alla gente che dietro ad ognuna di quelle cose appese e messe in mostra, c’è amore e pazienza.
Per esempio sarebbe stato bello poter veder lavorare queste belle lampade a piombo a forma di gufo,
o veder decorare uno di questi bellissimi sassi dipinti
o vedere come nasce una di queste bambole in lana cardata.
Ok, io non ho mai fatto mercatini e forse non posso capirne tutte le difficoltà.
Forse alcuni tipi di lavori non si prestano ad essere lavorati in loco, ma parlando da semplice spettatrice e non addetta ai lavori, domando:
_Siete proprio sicure sicure di non aver niente di quello che vendete, da poter far veder nascere o finire di lavorare?
Che ne so, preparare qualcosa a casa e fare qualche step o piccole dimostrazioni, mentre la gente passa e guarda?
_Non vi farebbe piacere che la gente si fermasse incuriosita a vedere quello che fanno le vostre mani? Non pensate che vedervi all’opera, darebbe un valore aggiunto alle vostre creazioni?
Forse non servirebbe a vendere di più, ma potrebbe essere agli occhi della gente, un segno di distinzione fra mercatini di hobbisti e quelli delle cineserie.
Quelli che ho scritto non sono consigli beninteso, ma solo domande che vi rivolgo come spettatrice, alle quale potete rispondere solo voi, esprimendo in tutta libertà la vostra opinione.
C’è qualcuno di voi che lo fa ?
41 risposte
Ciao Angela, mi stai facendo pensare al fatto che noi “creative” purtroppo cadiamo spesso nell’errore di non “saperci vendere”, nel senso che dovremmo imparare a curare anche l’immagine di quel che vendiamo (quel che sto dicendo mi fa accapponare la pelle, lo trovo quasi illogico per non dire disonesto, anche se non lo è…e infatti io sono una schiappa nel marketing!) perchè, se insieme al prodotto vendiamo anche un’idea, una storia, un’emozione, la faccenda cambia, a parità di oggetto!Non so se riesco a spiegarmi, provo a farti un esempio (anche se basta andare su Etsy e vedere quali sono i topseller:molto spesso sono quelli che hanno un’immagine coerente, curata che trasmette sensazioni particolari): un giorno ho incontrato, ad un mercatino in montagna, una signora che vendeva maglioni fatti a mano con lane piuttosto grezze tinte naturalmente. Erano meravigliosi. Ma quando lei poi mi ha spiegato il processo e le sue particolarità, raccontandomi anche di quando era andata nel bosco per scegliere le erbe adatte o di quando ha acceso il fuoco di legna per fare i bagni di tintura, quegli stessi maglioni ai miei occhi sono diventati oggetti da favola e poco importa se io non li ho comprati perchè non avevo bisogno di maglioni o perchè non avevo disponibilità economica, sono sicura che qualcun altro sarà stato ben felice di portarsene a casa uno dopo un racconto simile (così come lo sarei stata io) e che nessuno si sarebbe mai permesso di svalutarli dicendo “costano troppo” perchè sì, costicchiavano, ma quei soldi li valevano tutti e su questo non poteva esserci alcun dubbio!Il discorso è interessante e ampio…
Oh, brava Deanna. Il tuo esempio è bellissimo e calzante.
Grazie mille!
Ciao , io arrivo in ritardo a dire la mia opinione…….. Da una decina di anni lavoro a maglia ed uncinetto e da circa un anno e mezzo partecipo a dei mercatini per hobbisti. Concordo pienamente sul fatto che quando lavoro ai ferri o con l'uncinetto sotto il mio gazebo la gente si ferma incuriosita , mi fa dei complimenti e domande sulle mie creazioni. Quello che ho capito pero' e' che la gente solo per il fatto che esponiamo i nostri manufatti per la strada sui tavoli, si aspetta che gli articoli vengano " regalati". Lo scrivo tra virgolette perche' molte volte mi e' stato detto che un porta cellulare, una custodia per iPhone, iPad ecc…. Decorato anche con bottoni e perline al costo di 5 euro e' caro ! Sono abbastanza scoraggiata al momento perché la maggior parte delle volte non riesco a recuperare nemmeno i soldi della piazza e parecchie persone non danno valore ai lavori fatti a mano!
Ciao a tutti.
Volevo rispondere anche io e farvi partecipi della mia esperienza.
Sono un'artigiana che lavora vetro e carta.
Durante l'anno partecipo a molti mercatini e mi capita spesso che gli organizzatori mi chiedano di lavorare sul posto se possibile.
È vero che è molto bello vedere un artigiano all'opera ma io per esempio ho provato molte volte e alla fine ci ho rinunciato per molti motivi.
Come dimostrazione io lavoravo il vetro al cannello creando perle, o almeno ci provavo in quanto se c'è freddo o c'è vento la fiamma non è abbastanza potente per riuscire a sciogliere il vetro. Ma questo è il minore dei problemi.
Io personalmente ho avuto problemi di sicurezza con bambini che si avvicinano troppo e persone che rischiavano di urtarmi. Per di più si ha un posto limitato( 3metri per 3,ovvero la grandezza del gazzebo) e non ti danno uno spazio gratuito per la dimostrazione. Quindi ti ritrovi a dover decidere tra: portare meno tavoli e quindi meno merce, pagare di più per avere un posto più grande per la dimostrazione (e molti si fermano a guardare ma non a comprare quindi non è un buon investimento), lasciare a casa il necessario per la dimostrazione( probabilmente se facessi la dimostrazione avrei qualche cliente in più, ma ho meno cose da portare)!
Sarebbe bello poter trasmettere la passione e l'amore per il mio lavoro alle persone che forse cosi capirebbero quanto lavoro c'è dietro ogni oggetto e forse apprezzerebbero ancor di più il vero artigianato
Jamila grazie per esserti fermata a dire la tua.
In effetti ho avuto modo di scrivere che non per tutti i lavori è possibile lavorare in loco. Il tuo è uno di quelli.
L’idea comunque, esclusi i casi specifici, secondo me rimane buona e non dico tanto per vendere di più, quanto come dici anche tu,
per trasmettere alle persone la passione, l’amore e il lavoro che c’è dietro ogni oggetto.
Se poi la gente non compra forse è perchè i tempi sono quelli che sono.
E forse anche per tanti altri motivi, ma bisognerebbe aprire un altro capitolo per parlarne.
Ciao, io in passato facevo parecchi mercatini, con i miei oggetti di caronnage. Acqusitavo solo il cartone, la colla, i colori e la carta. Poi tingevo le carte e assemblavo il tutto ma ho sempre visto coloro che vendono decoupage vendere oggetti acquistati (cornici, vassoi, ecc..) vendere l'oggetto per l'uso specifico per cui era stato creato, solo dipinto o addizionato con carta quindi credo che Antonella faccia parte di questa tipologia di hobbisti. Oppure chi fa quei bellissimi vassoi con, inseriti nella base trasparente, fiori secchi, semi, ecc.. Alla fine si da un tocco meraviglioso e creativo ad oggetti che però rimangono tali.
Mi interesserebbe capire cosa ne pensa un esperto!
Anzi, se qualcuno conoscesse un esperto di settore che abbia voglia di intervenire direttamente qui sarebbe davvero una cosa stupenda! ^___^
Ciaooooo!!! Farfy.
P.S.: io non ho mai lavorato durante le fiere, poichè tingere la carta necessita di spazi adeguati, usare la colla sulla stessa per assemblare i pezzi di cartone e carta richiede riposo in ambiente areato e senza polvere e un ampio spazio. Anche attualmente ho un passatempo che non avrebbe la possibilità di essere eseguito in pubblico.. Al meno che non si tratti di un mercatino fisso di 2 giorni o più.. troppa attrezzatura e necessità di cuocere il prodotto! 🙂 ..peccato.
Cara Farfy, credo non basterebbe un libro per raccontare quello che ci sarebbe da migliorare nei mercatini degli hobbisty. E ognuno avrebbe da dire la sua.
Mi sono fatta l’idea che nella riuscita di un mercatino, molto influisca il buon gusto e la correttezza dei partecipanti e l’occhio e l’esperienza degli organizzatori.
Al di là di questo, quello che posso dire io è riconfermare la bontà dell’idea di lavorare in loco, fatti salvi i casi come il tuo e quello di altri, in cui non è possibile.
Comunque non disperiamo, e rimaniamo in attesa che un esperto passi di qui e dica la sua (hai visto mai che… 😀 )
Salve Dora e salve a tutti.
Sono incappata per caso in questa pagina cercando delle info sui mercatini.
Da recente ho iniziato a creare delle torte di pannolini.
Non ancora molto conosciute nei piccoli paesini dove abito, ma oserei dire nemmeno in Italia in generale (eccetto le grandi città).
Sono stata in qualche feria della creativà e tra migliaia di bancarelle non ce ne era una che proponesse questi articoli.
Sta di fatto che sono innamorata di queste creazioni e vorrei fare dei mercatini per gli hobbisti, ma ora mi chiedo se sono nell'ambito giusto.
Mi spiego. Io acquisto dei prodotti per creare il mio prodotto finale.
Posso fare questi mercatini anche se non creo il prodotto dalla A alla Z?
Logicamente non posso creare pannolini, giochi, vestiti o altro…
(Se qualcuno volesse vedere le mie creazioni per capire di cosa parlo: https://www.facebook.com/#!/DolcezzeDiPannolini)
Grazie e scusate il disturbo nel caso.
Antonella
Bella domanda!
Anche chi vende borse ad uncinetto compra lana, cotone, manici per creare una borsa.
E’ anche vero però che il tuo prodotto finale rimangono comunque sempre i pannolini per bambini, anche se confezionati in modo particolare.
Mah..Per non rischiare ti consiglio di chiedere al tuo commercialista o a una associazione di settore.
Ciao Doria
Anche se molto in ritardo, passo a dire la mia su questo argomento specifico.
Io credo che lavorare sul posto dovrebbe essere quasi un obbligo per chi fa mercatini. Credo che sia nostro dovere "educare", come dicevi tu, la gente ad una serie di cose.
Diciamo che oggi la lamentela più sentita è che ai mercatini si vedono sempre le stesse cose e che moltissimi dei prodotti venduti non sono artigianali, il risultato è che la gente non si accorge di chi crea davvero i propri prodotti, che se decidono di comprare qualcosa si porteranno a casa un oggetto che probabilmente avranno altre centinaia o migliaia di persone e la gente smetterà di andare ai mercatini perché si annoia.
Noi però sappiamo che ci sono tante persone brave nel loro creare, molte di loro fanno anche cose molto originali e tutte lavorano i loro podotti a mano. Ecco tutti questi creativi dovrebbero porsi un obiettivo comune, fare i mercatini con costanza per "educare" la gente all'originalità, all'unicità e all'handmade. Rendendosi conto che anche un mercatino nel quale si è venduto poco ma si ha avuto modo di interagire con le persone è stato un mercatino utile. Forse non nell'immediato ma col tempo lo sarà. Ma vi immaginate quando si potrà partecipare a mercatini dove ogni singolo oggetto è realizzato a mano? Dove la richiesta esplicita degli organizzatori sarà quella di lavorare sul posto e magari gli stessi organizzatori si attrezzeranno per fornire energia elettrica per garantire così una maggiore possibilità di creare sul posto agli artigiani?
Io se devo dire la mia personale opinione, vi assicuro che da quando ho iniziato a lavorare sul posto, la gente che si ferma al mio tavolo è aumentata, la gente che mi chiede biglietti da visita è aumentata, le vendite sono aumentate e l'interesse verso quello che faccio è aumentato da parte di un pubblico di tutte le età, dal bambino all'anziano e sia da parte di uomini che di donne.
Scusami Doria, se sono stato lungo, ma ci sarebbe da parlarne per ore di questo argomento, spero di non aver esagerato.
Alberto
Alberto di che ti scusi? Anzi grazie! Mi ha fatto piacere che tu ti sia fermato a parlarne ancora un po’.
Condivido tutte le tue considerazioni.
Amando questo mondo, sono convinta che uno dei primi passi da fare per migliorarne la qualità, sarebbe lavorare sul posto (o fare vedere piccoli step).
Sarebbe un bel cambiamento, un modo per far vedere tutto, ma proprio tutto, anche “il dietro le quinte”, valore aggiunto questo, che la gente apprezza e tu me lo confermi!
Anch io ho sempre prodotto i miei lavori sul posto e la gente era interessatissima e dopo essere stata ad osservare comprava sempre le mie creazioni altre volte x le lavorazioni più complesse che richiedevano piu tempo accordavamo la data di consegna
Quadretti a mezzopunto, lavorazioni ai ferri bigiotteria,articoli da regalo bigliettini bustine,stampe realizzati interamente a mano con mie stampe fotografiche
Nella foto allegata vedi lavoro ai ferri da me realizzato
Ciao Doria, anche io credo che tu sia sulla strada giusta. I mercatini più interessanti, sia per chi vende che per chi visita, sono senz’altro quelli in cui la maggior parte degli artigiani ha una elevata qualità/originalità. Mi è capitato di visitare mercatini (soprattutto natalizi) in cui avevo la sgradevole sensazione che tutto fosse fatto in serie (c’erano soprattutto decoupage e gioielli assemblati)ed anche i pochi artigiani che avevano prodotti pregevoli “si perdevano” nell’uniformità generale :-S…
Ottimi spunti, grazie
Deanna
E’ vero Deanna, è vero. Ma la questione hobbista/artigiano non è così semplice. Ne parlerò sicuramente in un prossimo post, perchè il tema è molto appassionante.
Allora aspetto con trepidazione, anche perchè non ho le idee ben chiare sulla questione ;-). A me il termine “hobbista” ricorda un po’ “la massaia annoiata” :-D. Preferisco “ingegno creativo”…perchè non so quali siano i requisiti per potersi definire “artigiani”.
ciao!
Deanna
Ciao Doria, il paragone dello spartito secondo me è azzeccatissimo e sono d'accordo con te! Un pò di fantasia e di sogni servono proprio a migliorare i nostri hobby! E riguardo alla seconda tua riflessione forse hai ragione… anche a me è capitato di vedere banchetti a fiere e mercatini che vendono tutti lo stesso genere di cose e quasi tutte uguali. Magari bisognerebbe ingegnarci un pò…
Si ingegno, fantasia…e soprattutto voglia di migliorarsi sempre.
Solo che il “sistema mercatini” ho capito che per come è strutturato oggi, mi sa che la voglia la fa passare…
Ciao Doria e complimenti per il blog, mi sembra molto "di ispirazione":-). Io ho fatto pochi mercatini fino ad ora, più che altro per via di impegni familiari, però mi piace quel che hai detto:è bello che la gente possa vedere quanto amore e quanta passione stiano dietro al "fatto a mano". Io relizzo borse in camera d'aria e posso fare gran parte delle lavorazioni anche ad un mercatino, mi preparo in anticipo le parti che necessitano, ad esempio, di attrezzature non trasportabili ed ho notato che alla gente piace molto veder lavorare gli "artigiani", rimangono affascinate anche persone insospettabili ;-)…E rimane una buona occasione per "educare" il pubblico a scegliere magari pochi oggetti, ma vivi, con una storia e tanta passione dietro.
ciao, ti seguirò!
Deanna
Ciao Deanna, hai chiarito perfettamente quello che volevo dire usando il termine “educare”.
Forse io, non facendo mercatini, non sono la persona più adatta a dire questo, ma credo che dire sempre che “la gente non capisce cosa vuol dire fatto a mano” serva a poco, se poi non si cerca un sistema, un modo per farglielo capire.
Sarebbe come pretendere di far apprezzare la musica alla gente, solo facendogli vedere uno sparito. E invece lo spartito lo dobbiamo suonare. Solo così la gente potrà capire, ascoltare, applaudire, ammirare.
Credo sia lo stesso per la manualità.
Volo troppo con la fantasia? 😉
Aggiungo: se la maggior parte degli hobbisti/e dice che lavorare davanti alla gente è tutto inutile, non sarà allora che il sistema mercatini, a partire dal nome, andrebbe rivisto un po’?
Non sarà che alcuni hobbisti/e mostrano e vendono cose troppo uguali a tante altre, tanto da renderle poco interessanti?
Non so, sono solo riflessioni le mie…
io invece faccio il mio primo mercatino con le mie amiche domenica prossima… sono sicura che ci divertiremo un sacco… abbiamo già preparato le insegne per le nostre bottegucce artigianali, ovviamente di materiale di scarto… e in effetti anch'io avevo pensato di prendere su qualcosa da far vedere lì per lì perchè penso che potrei divertirmi ancora di più… ma forse il mio spirito è diverso… uno… perchè l'ultimo che ho fatto era 7 anni fa e quindi non sono abituata e la prendo come un gioco, due perchè non ci devo vivere del ricavato ma lo faccio solo per il mio cuore!!!
ciao doria un bacio!!
Sono convinta di alcune cose:
Primo: vi divertirete un sacco.
Secondo: fate cose così pazze ma carine che attirerete sicuramente tanta curiosità.
Terzo: prenderla con questo spirito è sicuramente la cosa migliore.
In bocca al lupo Claudia! 😉
mi permetto di intervenire ancora una volta e dire che Germana ha perfettamente ragione e anch'io ho notato che a parte la solidarietà fra espositori sono sopratutto loro che apprezzano le cose fatte a mano … certo che per fare i mercatini bisogna avere un sacco di pazienza perchè anch'io mi sono sentita dire …. lo fà anche mia nonna, sono capace anch'io…. e tante altre frasi che potrei scrivere un libro …. ma solo chi fà i mercatini puo' capire il lavoro che c'è dietro perchè sembra facile ma vi garantisco che non è così ….
con affetto
Pamela
Pamela apprezzo il tuo intervento e la tua opinione, che può essere utile anche a chi mercatini non ne fa ma vorrebbe farne.
ankio ai mercatini porto ago fili e uncinetto e lavoro all'aperto sia d'estate ke d'inverno…..ma poki sono interessati …nn faccio bijoux xkè in genere lavoro con perline così piccole ke guai se mi cadessero
Non potevo fare a meno di commentare anche su questo post perchè sono coinvolta direttamente.Al mercatino che faccio io molti lavorano sul posto:il cestaio, l'intagliatore di legno, la signora del country painting, chi con l'uncinetto in mano e gomitoli sparsi, chi ricama o fa bigiotteria. Ma come faccio io a portarmi la macchina da cucire dato che faccio prettamente cucito? Potrei portare dei lavori già iniziati a casa, magari la bambola da imbottire ma con tutta la roba che mi porto dietro non ho proprio il posto per i materiali (ovatta, tessuti e lana per i capelli ecc.). L'unica cosa che mi porto da fare sul posto è uncinetto e lana, ma la gente a questi lavori non ci fa caso, al massimo sai cosa dicono? "ah, quelle sciarpe le so fare anche io" " le rose così me le fa la nonna". Mi sembra che i veri interessati a chi lavora sono gli espositori stessi, che quando fanno il giro del mercatino durante le ore "morte" non stentano a complimentarsi con chi come loro ci mette il cuore e le mani a realizzare i propri lavori, solo tra di noi ci si valorizza e ci si apprezza e solo pochi visitors lo fanno.
Un caro saluto
Germana
Germana, ti capisco. Ho pensato infatti che non tutti i lavori possono essere svolti sul posto.
Però son convinta che un conto è farsi vedere senza far nulla, e un conto è farsi vedere lavorare.
Certo se uno poi lavora con una tecnica nuova, o usa un arnese poco conosciuto, l’attenzione la attira di sicuro.
Poi sai, la gente è tanta e varia, e sicuramente quello che non ha rispetto e fa battute poco eleganti lo trovi sempre (purtroppo).
ciao, quando scrivi post sui mercatini non so' perchè mi sento presa in causa … ti posso confermare che hai ragione. In un mercatino a dicembre, ero dentro a un centro commerciale e mi sono messa a lavorare con la forcella …. non sto' a dirti quanta gente incuriosita si fermava e mi chiedeva anche spiegazioni …. per ora all'aperto non ho ancora provato a mettermi lì e lavorare perchè a fatto sempre abbastanza freddo e tra giacca e sciarpe non riesco nemmeno a muovermi …. ma nel prossimo ti garantisco che ci provo …. è domenica prossima e hanno messo anche bel tempo (era ora!!!) … magari ti faccio sapere com'è andata…..
Pamela, mi è capitato di lavorare davanti alla gente in un paio di fiere e anche io ho visto che fare piccole dimostrazioni attira molta curiosità.
E quest’estate al mare, lavorando sotto l’ombrellone con la forcella, avevo sempre tante signore intorno che guardavano e chiedevano ammirate.
vedi la mia sensazione non era sbagliata ed è proprio così, chi lavora sul posto è molto più apprezzato da chi sta imbambolato dietro al banco senza fare nulla. Ci si può attrezzare benissimo per fare anche piccole cose ma vedere una persona che lavora fa veramente piacere. Ciao Doria
Oh grazie Anna! Almeno leggo una opinione positiva da una come te che di mercatini ne fa!
Ma sto comincindo a pensare che l’idea sia graditissima a al visitatore, ma poco alle hobbiste.
Ciao Doria..Anch' io concordo sul fatto che vedere sul posto come nasce un oggetto sia interessante e che invogli le persone a fermarsi ad osservare chi lo fa!!
Anni fa a Celle Ligure, vicino a Savona, facevano una fiera estiva, nel periodo di ferragosto, chiamata Man d'Ommu…. dove tutti gli espositori erano al lavoro dimostrando la loro arte. Addirittura c'era un artista del ferro battuto, con una sorta di piccola "fornace", incudine e tutto il necessario… Beh sono passati diversi anni e non so se continuano a farla ogni estate, ma è un ricordo che mi è rimasto nel cuore, proprio per questo fascino.. di vedere "nascere" dalle mani e dal cuore..
Io mi fermo anche a guardare quelli che dipingono acquarelli durante le fiere del fumetto… Poi come al solito non compro nulla, ma almeno mi faccio una cultura!
Anche se i miei preferiti sono quelli che, anche se non lavorano sul posto, quando ti soffermi a guardare qualcosa ti spiegano com'è fatto, che idea c'è dietro, e blablabla…
Nemmeno io ho ancora fatto mercatini, ma sono una di quelle che si porta dietro il lavoro per ammazzare il tempo, quindi mi verrebbe naturale fare qualcosa mentre sono dietro il banco: stare lì a guardare in faccia la gente che passa non fa per me!
Elle, non potevi spiegare meglio, sono perfettamente d'accordo!
Ciao Doria, nemmeno io ho fatto mai un mercatino, anche se lo confesso mi piacerebbe provare almeno una volta per farmene un'idea, ma secondo me hai ragione. Anche io mi soffermo sempre incuriosita nei banchetti dove c'è l'artigiano al lavoro perché è bello vedere delle mani al lavoro! E poi sappiamo bene con che spirito e amore si creano le cose fatte a mano, vero? Dani
premetto che non faccio mercatini anche se mi è stato proposto più di una volta, però quando mi sposto porto con me sempre qualche piccolo lavoretto per 'ammazzare' il tempo ed ho sempre avuto qualche persona che mi ha chiesto incuriosita le spiegazioni di cosa stavo facendo…. quindi concordo con te che sicuramente attirano molto di più gli hobbysti che mostrano come lavorano
Io parlo per la mia piccola esperienza, perché non faccio praticamente mercatini, a parte un paio in parrocchia…
Penso anch'io che ci siano alcune cose che è più difficile lavorare sul posto, per esempio se serve la colla a caldo e non c'è disponibilità di presa elettrica.
Io decoro borse di juta (già fatte) con gli acrilici, per cui se sono in un posto al coperto (vedi sala parrocchiale) riesco tranquillamente a lavorare (nel mio caso ho bisogno di un lavandino per sciacquare i pennelli) e vedo che la gente in effetti si ferma interessata; e poi così, lavorando, il tempo passa sicuramente meglio! Se però fossi all'aperto questo non sarebbe possibile.
In conclusione: secondo me, se è possibile, e se naturalmente non ci dà fastidio che la gente ci guardi lavorare, SI', è bello vedere come nascono le varie creazioni! 🙂
In effetti ho ammesso che le difficolta ci sono: non tutti i lavori si prestano, troppe attrezzature da portare, fuori d’inverno fa freddo…capisco.
Ma sono convinta che, per chi lo può fare, magari anche organizzandosi un po’ e preparando qualcosa a casa da finire poi sul posto, la gente capirebbe di più il valore delle creazioni fatte a mano.
Doria hai perfettamente ragione. Io ho esperienza di fiere e mercatini come "commessa": vendevamo un affare per capelli di quelli che permettono di fare diverse acconciature. Anche nei giorni di sole in cui tutti erano al mare, noi riuscivamo a vendere qualcosa ad ognuno dei 4 gatti che si presentava alla fiera, anche agli uomini pelati, che regalavano a figlie e nipotine (che magari poi non l'usavano perché il papà/nonno non sapeva spiegare come usarlo, ma intanto loro avevano comprato): e perché? Perché noi, rispetto ad altri venditori di oggetti anche più utili, o fatti a mano, o più belli, o meno costosi (5 euro per una cosa che in fondo, se sei pignolo e non lo vuoi comprare, "sostituisce un elastico da 10 cent") FACEVAMO LA DIMOSTRAZIONE: ho passato ore ad "insegnare" a mettere DA SOLE quell'aggeggio nei cappelli per provare le varie "acconciature": non ho mai usato la testina, mi mettevo lì con la cliente, anche con le bambine, e dicevo "prova tu". Non c'erano silenzio e noia e chiacchiere fra "colleghi" quando si avvicinavano i curiosi, ma si partiva con una dimostrazione, con la prova, e le chiacchiere erano col cliente e sul prodotto, per rispondere alle sue domande.
Molte persone vanno al mercato per VENDERE: mettono in vetrina, sul tavolino, e fanno tutt'altro se vuoi comprare bene, se no, niente. Se, come dici, DIMOSTRASSERO il metodo, o anche solo i materiali, gli attrezzi, come si crea l'oggetto e se chiacchierassero coi possibili acquirenti per rispondere alle domande curiose (anche su come reperire materiali, quanto tempo ci si impiega per un singolo oggetto, se il prezzo di vendita copre davvero la spesa per i materiali ecc), anziché fare l'artista chic che non si immischia con le persone che comprano, venderebbero di più. Perché i clienti finiscono il giro, e poi tornano, perché quello che ha visto è rimasto impresto, perché non era un lavoro in vetrina come si trovano anche nei negozi, ma era una PERSONA AL LAVORO.
Te lo dice una che non è una venditrice (non mi piace "cercare di convincere") ma con le chiacchiere disinteressate e le spiegazioni materne riusciva a vendere un oggetto creato in una fabbrica in Cina.
Elle, sei sempre molto generosa quando scrivi, grazie.