Mercatini Hobbisti: la normativa è cambiata (pare)

Lo sapete che la normativa sui mercatini per gli hobbisti è cambiata?
Ho seguito per mesi la notizia fin da quando la nuova normativa era solo un progetto di legge (regionale) -ne avevo parlato anche sulla FanPage di Unideanellemani.it-, poi dal 24 maggio di quest’anno è stata approvata e ho subito provveduto a scrivere un aggiornamento sul post in cui parlavo di normative per gli hobbisti.
L’argomento è indubbiamente scottante oltre che molto delicato e le nuove regole, alquanto restrittive, stanno scoraggiando tutti coloro che fanno mercatini.
Cosa prevede la nuova normativa
Intanto è bene sapere che la normativa in questione al momento riguarda l’Emilia Romagna (la seguiranno anche altre regioni?) la quale, con la legge regionale n.4 2013 “Regolamentazione del commercio sulle aree pubbliche in forma hobbistica” e modifiche alla legge regionale 25 giugno 1999 n. 12 (Norme per la disciplina del commercio su aree pubbliche in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114) e alla legge regionale 28 aprile 1984, n. 21 (Disciplina dell’applicazione delle sanzioni amministrative di competenza regionale) – (delibera di Giunta n. 1500 del 15 10 12), ha provveduto a regolamentare l’attività degli hobbisti e dei mercatini che si svolgono nel suo territorio.
In base alla nuova regolamentazione gli hobbisti (che fanno mercatini in questa regione) non possono vendere, barattare, proporre o esporre più di un oggetto con un prezzo superiore a 100 euro.
Per prendere parte ai mercatini, gli hobbisti devono richiedere al proprio Comune di residenza, previo pagamento di 200 euro, un tesserino identificativo (rilasciato dal Comune di residenza, oppure dal Comune capoluogo della Regione Emilia-Romagna per i residenti in altra Regione) che consente la partecipazione a dieci manifestazioni all’anno, per un massimo di due anni nell’arco di ogni quinquennio. Il tesserino non è cedibile o trasferibile e dovrà essere esposto durante la manifestazione in modo visibile e leggibile al pubblico e agli organi preposti al controllo.Inoltre ciascun hobbista dovrà consegnare al Comune, in occasione della vidimazione del tesserino, l’elenco completo dei beni che intende vendere, barattare, proporre o esporre e il relativo prezzo (l’elenco non può superare il valore di 1.000 euro).
Le sanzioni vanno da 250 a 1.500 euro e si applicano nei seguenti casi: assenza del titolare del tesserino identificativo, o mancata esposizione del tesserino al pubblico o agli organi preposti alla vigilanza; mancata consegna al Comune, in occasione della vidimazione del tesserino, dell’elenco dei beni oggetto di vendita, ovvero accertata incompletezza o non veridicità dell’elenco; vendita, baratto, proposta o esposizione di più di un oggetto con un prezzo superiore a 100 euro.
Diciamo che questo è un po’ il succo del discorso. Tosta eh?
Da parte mia mi sono informata, ho letto la legge e anche un po’ di articoli in rete con pareri discordanti: i commercianti e gli ambulanti ne sono contenti, gli hobbisti ovviamente no.
Se da una parte il legislatore ha ritenuto opportuno colmare un vuoto regolamentando la materia e voluto mettere un freno all’abusivismo dilagante rappresentato da chi non è un vero e proprio hobbista e cerca solo di eludere le tasse, dall’altro si è recepito la nuova normativa come una sorta di “dura punizione” che finirà per far tabula rasa di chi invece hobbista lo è davvero per passione.
Stando così le cose (numero esiguo di mercatini possibili, tasse onerose, multe salate, etc etc) molti degli hobbisti dell’Emilia Romagna si stanno scoraggiando e annunciano che non gli rimane altro che piantar baracca e burattini.
Calma. Forse no.
Leggendo in rete qua e là e scambiando qualche mail con la nostra amica Laura dell’Emilia Romagna che di mercatini ne fa e che ringrazio per avermi tenuta aggiornata, ho avuto alcune utili informazioni.
Pare (e con questo “pare” vi invito a verificare e ad informarvi presso i comuni o le associazioni di hobbisti) che la nuova legge regionale, introducendo l’art. 7-bis nella legge regionale n. 12 del 1999, (sono denominati hobbisti tutti coloro che, non essendo in possesso dell’autorizzazione di cui agli articoli 2 e 3, vendono, barattano, propongono o espongono, in modo saltuario ed occasionale, merci di modico valore) sia indirizzata solo a quegli hobbisti che trattano l’usato, baratto, scambio, brocante, bric à brac.
Pare che invece ne sia esonerato chi vende o espone le proprie opere d’arte o d’ingegno (Legge 114 Art 4 comma 2).
Perciò se siete creatori d’arte ricordatevi sempre di portare con voi la Dichiarazione sostitutiva di Atto di Notorietà (PDF) in cui si dichiara “di esercitare l’attività di esposizione e vendita di proprie opere dell’ingegno a carattere creativo senza necessità di autorizzazione amministrativa secondo quanto disposto dell’art.4 comme II lettera H del D.L.31-03-1998nr114 ” (ricordate che le dichiarazioni false e mendaci sono punite dalla legge) e come dice Ernestina Gallina, non sarebbe male portare sempre con sé gli attrezzi e il materiale che serve per creare sul posto, in modo da dimostrare che ogni oggetto in vendita è stato creato dal vostro ingegno (evidentemente tra vendere cose vecchie e vendere i propri manufatti c’è differenza). Per approfondire:
- http://demetra.regione.emilia-romagna.it;
- legge regionale n.4 2013;
- http://www.assemblea.emr.it
Mi raccomando verificate, chiedete, informatevi (soprattutto chi abita o va in Emilia Romagna per fare mercatini) e considerate questo post solo come un semplice scambio di informazioni mooolto informale, quasi come quattro chiacchiere fatte davanti ad una tazza di tè o sotto al casco dalla parrucchiera. Ok?
E voi che ne pensate? Avete altre notizie in merito?