Perché (ogni tanto) è bello anche cucire alla carlona

Era prevedibile che la macchina da cucire mi avrebbe fatto compagnia anche in questi giorni. Infatti mi sono messa a fare una cosa mooolto rilassante: ho cucito delle presine alla carlona*.
[*da “Charlon” (Carlone) , con allusione a Carlomagno che, nei tardi poemi cavallereschi e nella tradizione popolare, era rappresentato come un uomo dai modi rustici e trasandati]
Quindi, fare le cose alla carlona significa fare le cose con poca cura in modo trasandato e grossolano. E io lo facqui, modestamente! (da Totò, cit. modificata) 😀
Così, sola e con la musica a palla mi sono messa a cucire come va va, senza pensare a fare le cose per bene. Ho tagliato senza guardare se andavo dritta, ho messo bordi storti, ho cucito in maniera libera e disordinata, consapevole che non me ne poteva frega’ de meno.
Le presine infatti sono venute tutte mezze sbilenche e non ne ho fatta una uguale all’altra. Però ho riciclato stoffa che non utilizzavo, mi sono divertita e ho fatto delle presine che, sì non sono belle (tanto appese in cucina ho messo quelle a forma di farfalla) ma funzionano e fanno lo stesso il loro servizio. È stato bello non rispettare le regole ed è stato liberatorio cucire qualcosa senza prestare le dovute attenzioni.
Freedom to sew: cucire alla carlona fa stare bene!
Consiglio: se volete rilassarvi e stare bene e nello stesso tempo instaurare un rapporto veramente friendly con la vostra macchina da cucire, qualche volta e consapevolmente cucite “alla carlona” anche voi. Pensate ad un progetto che:
- sia poco impegnativo,
- da fare con stoffa di cui non vi importa (vecchie lenzuola, asciugamani macchiati, tovaglie bucate),
- sia ad esclusivo uso vostro (nessuno deve giudicarne la qualità),
- da sfruttare anche se vi viene male.
Potete fare delle presine come ho fatto io, un cuscino per il gatto o per il cane, un runner per una tavola che non vede nessuno, una tendina per la finestrella in cantina….cose così. Poi mettetevi lì e fregatevene di tutto: tagliate storto, cucite storto, freedom to sew!
Dovrà essere un po’ come quando parlando al telefono si disegnano ghirigori a caso: si pensa a quello che si dice ma non si pensa a quello che si fa. Ecco, lasciatevi andare e considerate la macchina da cucire come una penna e il progetto di cucito come un ghirigoro. Vedrete che poi guarderete ogni errore fatto come qualcosa di molto creativo e nell’insieme tutto avrà un senso e vi piacerà.
Fidatevi di me 😉