C’è una cosa che da quando ho il blog mi sta appassionando tanto quanto fare l’uncinetto ed è fare le foto. Io che di fotografia non sapevo assolutamente niente (anzi posso tranquillamente dire che non mi piaceva proprio!), ho scoperto un mondo per niente facile, ma decisamente affascinante.
Vorrei sottolineare che questo non vuole essere un post dove si insegna qualcosa di fotografia (per quello vi suggerisco caldamente di leggere il corso di fotografia still life scritto per me da una vera fotografa come Luciana Ognibene), ma soltanto un modo divertente per condividere con voi le esperienze di una cui piace da morire costruirsi le cose da se e che sta cercando piano piano di imparare a fare buone foto.
Ecco dicevo, nell’ottica del riciclo e ricordandomi dei consigli sulla gestione della luce suggeriti da Luciana, in questi giorni in cui ci ritroveremo tra le mani la carta delle uova di Pasqua, mi è venuto in mente di riciclarla per fare pannelli riflettenti .
Come ci ha spiegato Luciana, i pannelli riflettenti sono davvero importanti per avere buone foto: servono per dare più luce a lati dell’oggetto che rimangono in ombra, per illuminare parti buie o per avere riflessi particolari e colorati sugli oggetti .
Il “catafalco” che si vede nelle foto è il mio box lightcostruito per me dalla mia dolce metà (smack!). Vi posso solo dire che è un piccolo set fotografico davvero provvidenziale per fare le foto anche la sera dopo cena e che costruirlo non è poi così difficile (ma di questo ve ne posso parlare un’altra volta?)
Come si vede, io utilizzo come pannelli riflettenti due fogli di polistirolo (sono quelli appesi in alto) perchè il polistirolo dona una luce bianca, morbida e diffusa che a me piace.
Ma per chi non ha modo di procurarsi pannelli di polistirolo o per avere una pannello con “prestazioni” diverse, la carta argentata delle uova di Pasqua mi è sembrata una valida soluzione. La luce riflessa della carta argentata però è molto più dura e incisiva, ma se sapientemente dosata con opportune inclinazioni e “mirata” nelle parti giuste del soggetto da fotografare, può dare ottimi risultati (insomma sempre meglio che fare foto con parti in ombra).
Ci sarebbe anche da dire qualcosina sul tipo di luce che riflette la carta argentata a seconda che la si utilizzi stropicciata o perfettamente liscia, ma ve la risparmio: non vorrei nè andare fuori dal seminato, nè far venire i capelli bianchi ad un vero fotografo che eventualmente stesse leggendo questo post. Anzi, nel caso, è autorizzato a farsi due risate e a correggere/arricchire l’argomento. Ehm, Lucianaaa…
Dicevo, come fare il pannello?
Io ho utilizzato un foglio di carta delle uova, un cartone preso da uno scatolone, la colla e un po’ di nastro adesivo.
Prima di tutto, per fare in modo che il pannello potesse stare in piedi da se, ho fatto sul cartone 4 pieghe che mi hanno permesso di dargli una forma a conca (oltre che di poterlo ripiegare una volta che non serve più).
Poi ho incollato il foglio argentato sul cartone, fissando la carta eccedente sul retro con un po’ di nastro adesivo. Fine.
L’utilità di un pannello di così grandi dimensioni vi potrà tornare utile quando, grazie alle belle giornate di sole che verranno, potrete uscire all’aria aperta per fotografare le vostre creazioni.
Ciò non toglie che il pannello può essere costruito anche di altre dimensioni e posizionato secondo le necessità.
Comunque voi fate delle prove. Sono sicura che vi accorgerete della differenza e non ne potrete più fare a meno.
Male che vada, potrete sempre utilizzare il pannello questa estate per riparare il cruscotto della vostra auto dal sole cocente o per abbronzarvi in terrazza prima di partire per il mare 😉
13 risposte
Ciao, ottimi consigli, a breve mi metterò all’opera per cercare di svuotare la casa di tante cose che non utilizzo più e di oggetti nuovi. Adesso per i pannelli si polistirolo si trovano nei negozi tipo leroy merlin o Obi.
Vorrei sapere se hai fatto anche una descrizione di come si fa il “catafalco” che ha fatto tu marito? Sarebbe molto interessante, potrei adattarlo anche per fare le foto ad oggetti molto grandi come le creazioni fatte con vecchie botti alte anche un metro, create da mio padre.
Ciao Alessandro, no non ho fatto altri post in cui descrivo quel set fotografico fai da te (il catafalco 🙂 ).
In pratica è fatto con delle sottili assi di legno inchiodate le une alle altre in modo da formare una sorta di scatola (chiamiamolo box).
Il lati sono tutti vuoti tranne i due laterali dove ho fissato della semplice carta bianca (quella da cartamodelli che vendono nelle cartolerie).
Tutto qui.
Grazie del consiglio, lo proverò!
Ciao
Pamela
Auguroni per una Pasqua felice e grazie e ancora grazie per i tuoi preziosi consigli ,idee e suggerimenti !!!
Vanda
E va beh…ma che roba profescional che abbiamo!!!!
Due lampade da cantiere, un po’ di pezzi di legno, un pezzo di cartone e due di polistirolo profeshional? 😀
E’ tutta scena…;)
mamma mia, è meglio che io non dica come faccio le foto … anche se so che si vede dai risultati postati!! Comunque grazie delle dritte, ora me le ficco nella mia crapa così cercherò di migliorare l'aspetto foto.
baci e fusa auguranti Buona Pasqua.
Paty
Grazie dell'idea Doria!! è ottima x me!!!..spero che qualcuno mi regali un uovo!!! e sennò me lo vado a comprare!! :))
P.S…ma..tuo marito riesce a starti dietro? :)))
buona Pasqua a te e a tutte!!
Mio marito nelle cose manuali è bravissimo. Diciamo però che ci si mette di rado.
E il box è stata la scusa per dirmi: tieni questo è il box, ora impara! 😀
Grazie dei preziosi consigli…raccolgo anche la dritta di Lulù^_^
metterò al lavoro la mia dolce-falegname metà..è da un po' che penso di costruirmi il mio piccolo box light! ..catturata dalla tua stessa febbre per le foto diventa oramai indispensabile!!!!!!!!
Ti auguro una serena Pasqua
ciao
carmen
Se non hai modo con il legno, il box puoi farlo anche con un grosso scatolone. Ma forse già lo sai…
E brava Doria 🙂 è una bella idea e neanche così "fotograficamente blasfema", le superfici riflettenti argentate (o dorate) di grandi dimensioni si usano anche (piccola dritta aggiuntiva) per riflettere una luce diretta anziché diffonderla con un materiale traslucido. Cioè invece che puntare la luce direttamente sulla scena, si punta sul materiale riflettente (di solito un ombrellino argentato) che la "rimbalza" sulla scena allargandola. Anche i giochi di luce liscio/stropicciato non sono così inconsueti, e i pannelli di polistirolo si usano anche sui set "veri" 🙂 insomma per dirti che hai avuto una serie di intuizioni azzeccatissime e che, come già ti ho detto, la qualità fotografica di questo blog migliora costantemente. E detto questo, buona Pasqua!! 🙂
Grazie Luciana! So di non aver inventato niente, però fa comodo avere tanti tipi di pannelli a disposizione e siccome un uovo noi qui lo abiamo già fatto fuori…;)
Per esempio i famosi vassoi dorati (ricordi?) li ho utilizzati per le foto del paralume
Buona Pasqua anche a toi!